Il periodo in cui viviamo è caratterizzato da una “piaga” denominata crisi. Ogni giorno sentiamo abusare di questo termine nei TG, sulla carta stampata e anche all’interno delle varie trasmissioni televisive. Ma questa crisi sarà veramente un punto a sfavore per tutti?
A noi piace rispondere con una frase di Albert Einstein: “[…] La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere ‘superato'[…]”.
E allora è proprio nella crisi che dobbiamo trovare quella scintilla di creatività e di ingegno che ci porti ad uscire fuori dalla massa e a far vedere quanto davvero valiamo.
Come fare? Partecipando a Working Capital Accelerator: un sistema capace di favorire la creazione di partnership e network, volti a sviluppare startup e a consentirne l’internazionalizzazione (in primo luogo attraverso la collaborazione conThe Kauffman Fellows Program). Per essere più precisi potremmo definire Working Capital di Telecom Italia come un acceleratore d’impresa che ha la finalità di investire in quelle che sono le migliori startup italiane del settore digital.
Bene direte voi, ma cosa ci si guadagna all’atto pratico? Working Capital Accelerator mette a disposizione ben 20 grant da 25000 euro per progetti di ricerca e di pre-incubazione d’impresa, della durata di 12 mesi e che riguardino i settori: Internet, green e digital.
Quindi basta avere un’idea innovativa, condita con creatività ed ingegno, ed il gioco è fatto. Ovviamente le possibilità a disposizione sono differenti. Si può pensare di realizzare una start up; oppure un’app ancora mai creata; o ancora un progetto di ricerca nei campi indicati.
Partecipare è davvero semplice e non costa nulla. È sufficiente registrarsi al sito di Working Capital (http://www.workingcapital.telecomitalia.it/), scaricare il kit per proporre l’idea e poi caricare il progetto dettagliato del grant di ricerca. Attenzione, il limite entro cui inviare i progetti è il 30 settembre 2012. Sebbene tempo ce ne sia parecchio, il nostro consiglio è cominciare da subito a redigere il progetto di ricerca (o progetti di altri tipi) e non attendere l’ultimo minuto.
Le start up selezionate dal team di valutazione di Working Capital dovranno poi presentare il progetto d’impresa a uno dei 6 barcamp previsti per il 2012 e che copriranno l’intero stivale. Proprio in pieno stile barcamp, ogni giorno (nel pomeriggio) ci sarà un faccia a faccia con advisor, vc e mentor per discutere i progetti presentati. Un momento quindi non solo dedicato all’esposizione, ma anche al confronto e alla crescita professionale.
È bene ricordare che la partecipazione è aperta a tutti: sia alle persone con un business plan e sia a gruppi già formati di neo-imprenditori o startup già esistenti. Anche i progetti presentati nel 2011 saranno considerati e trattati come quelli pervenuti per l’anno in corso. Non c’è quindi bisogno di inviare nuovamente i plan, a meno che non si abbia apportato qualche modifica al progetto.
Per chi volesse maggiori informazioni è possibile consultare la fanpage dedicata all’iniziativa e raggiungibile all’indirizzo: https://www.facebook.com/WorkingCapital.
Insomma questo Working Capital Accelerator è un’iniziativa davvero interessante, che rappresenta un’occasione da non perdere. Perché? Beh ecco i motivi: la partecipazione è gratuita, il processo di registrazione è semplice e veloce, si può vincere un grant di ricerca da 25000 euro e si deve solo dare voce alla scintilla del nostro ingegno.
Finalmente un modo per uscire dalla crisi dimostrando quanto si vale, mettendo in campo qualità e inventiva. Cosa aspettate allora ad iscrivervi? Mostrate all’Italia cosa sapete fare e stupite tutti gli advisor, vc e mentor presenti ai barcamp.
Per chi avesse ancora dei dubbi, a dare valore all’iniziativa firmata Working Capital troviamo i numeri delle iniziative supportate nei 3 anni passati: 59 progetti di ricerca, sostenuti attraverso contratti di ricerca e il tutoring di TILAB (il centro di ricerca del Gruppo Telecom Italia); 13 progetti di impresa, supportati attraverso contratti di incubazione; e 36 startup in fase iniziale, sostenute con slot di pre-incubazione.