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The Impossible: storia vera di una famiglia sopravvissuta allo tsunami (recensione)

Arriva oggi al cinema The Impossible, storia vera di una famiglia sopravvissuta ad un disastro naturale e ritrovatasi dopo che ognuno dei suoi componenti pensava che fosse ormai troppo tardi.

La storia però non è ambientata durante una catastrofe qualsiasi, ma durante il terribile tsunami che nel dicembre 2004 devastò il Sud-Est asiatico, portando morte e distruzione su migliaia di persone: una delle calamità naturali più gravi degli ultimi dieci anni e senza dubbio lo tsunami più distruttivo che l’uomo ricordi.

La storia segue Maria ed Henry Bennet, coniugi con tre figli che hanno deciso di trascorrere le vacanze di Natale in Tailandia, in un lussuoso villaggio turistico appena inaugurato, tanto che Lucas, il figlio maggiore, appena arrivato in camera toglie la pellicola protettiva dall’interruttore della sua camera. Un posto magnifico, un mare da favola e una vacanza da sogno che per loro e per moltissimi altri diventa troppo presto un terribile incubo.

L’onda distruttrice passa su alberi case e persone, travolgendo ogni cosa e separando la famiglia Bennet. Maria e il figlio maggiore Lucas vengono trascinati dalla corrente lontano dalla costa, mentre Henry e i due figli più piccoli troveranno riparo sulle palme. Da qui comincia una lunga lotta per la sopravvivenza che tutti i componenti della famiglia porteranno avanti con un solo scopo: ritrovarsi.

Il regista del film è J.A. Bayona, spagnolo di nascita e consegnato al successo internazionale grazie al bellissimo The Orphanage, horror di qualche anno fa, sua opera prima, che ha riscontrato tantissimo successo (a ragione) tra la critica e il pubblico, vincendo diversi premio Goya e diventando il candidato spagnolo agli Oscar.

Bayona, memore dei suoi inizi, non tralascia il linguaggio orrorifico e racconta la storia seguendo i dettami di questo genere in modo tale da dare una tensione e una suspance al film che altrimenti non ci sarebbero state.

Il linguaggio, il montaggio e soprattutto il missaggio del suono servono a dare ritmo ad una ricerca, ad una sofferenza e soprattutto e far percepire il tremendo orrore di fronte al quale si sono trovati i protagonisti della vicenda.

Non c’è bisogno di mostri e serial killer per fare seriamente paura quando la natura si scatena incontrollata e la paura scaturisce incontrollata dal corpo delle persone, quando una muraglia d’acqua si abbatte su tutto ciò che abbiamo intorno.

Straordinari interpreti del film sono Naomi Watts, Ewan McGregor e Tom Holland, tanto che l’interpretazione della Watts è stata premiata con diverse nomination per la migliore interpretazione femminile, tra cui i Golden Globe (premio vinto da Jessica Chastain) e gli Oscar, che verranno assegnati il prossimo 24 febbraio.

L’attrice, anche se come al solito molto brava, scompare davanti alla naturalezza e alla bravura del giovane Tom Holland, vero protagonista del film e vero collante tra le due parti in cui la famiglia si separa.

Il film, pur concludendosi  su un mare calmo e un sole splendente, lascia una profonda sensazione di inadeguatezza e di piccolezza di fronte ad una natura autenticamente indomabile.

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