Già da quando eravamo bambini facevamo disperare le nostre mamme per appiccicarci quegli strani disegni sul braccio, magari dopo aver ingurgitato a forza un pacco di patatine pur di trovare al più presto il tattoo e, dopo una settimana, venivamo sottopposti ad una strana tortura di cancellazione con alcool e ovatta.
Con l’adolescenza abbiamo iniziato a fermare i cinesi in spiaggia per avere un disegno con l’henné della durata di venti giorni e meno doloroso nella fase di eliminazione che avviene gradatamente con acqua e sapone.
Diventati maggiorenni ci siamo fissati con il tattoo permanente e abbiamo perso parte del rispetto verso il nostro corpo martoriato con l’ago e imbruttito da un colore verde del tutto insipido.
Di moda fino a poco tempo fa o forse dovremmo dire un cult che si alterna negli anni, la tecnica del disegno ad ago quest’anno è stata declassata proprio dalle famose figurine che amavamo da bambini, facilmente applicabili con acqua e sapone ma un po’ più duraturi: circa un mese! Un esempio è il dragone di J.Lo nel video Follow The Leader o le creazioni tatuate su Beyoncé da Jenai Chin. Il costo è bassissimo, può partire dai 5 euro e arrivare ai 50 per i tattoo più particolari e più grandi.
Altra tecnica molto usata è quella degli Skin Jewels, veri e propri disegni “attacca e stacca” colati nell’oro. Questi ultimi sono meno economici ma di grande effetto; sono venduti in gioielleria e si possono sostituire in base all’occasione.
I tatuatori italiani iscritti al registro di Unioncamere sono 1181, ma per quante persone conosco e vedo nella mia città che fanno questo mestiere, penso che non tutti siano regolari.
Il problema comunque, resta nella scelta di sottoporsi a questa “operazione” e nel buon gusto verso un disegno raffinato pensando soprattutto che quest’immagine invecchierà con la nostra pelle e non sarà bella come appena fatta.
La mania dei tattoo è così diffusa in tutto il mondo che Nick Symmonds, velocista americano, ha pensato di vendere all’asta uno spazio pubblicitario sul suo braccio fortunatamente con un tattoo temporaneo; se l’è aggiudicato l’agenzia Hanson Dodge Creative per undicimila dollari.
Si può dire che il tattoo oltre ad esser un simbolo e un modo di comunicare è anche una scelta di vita in quanto vincolante addirittura nella scelta del lavoro. Le forze armate ad esempio, non reclutano personale con tatuaggi visibili e osceni.
Insomma prima di prendere una decisione che è per la vita, provate il temporary tattoo per vedere se vi piace!
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