Si chiama Ella Yelich-O’Connor, ma il mondo la conosce, o presto la conoscerà con il nome di Lorde, quel nome d’arte che a soli 16 anni si è scelta, con la stessa sconsiderata decisione degli adolescenti.
Eppure la neozelandese della quale tutto il mondo sta cominciando a parlare è uno dei talenti più genuini che abbiamo visto circolare negli ultimi mesi, e le sue Tennis Court”, “Royals”, “Ribs”, “White Teeth Teen” o “A World Alone”, tutte contenute nell’album d’esordio “Pure Heroine”, sono quanto di meglio si possa ascoltare adesso sulla piazza, in assoluto, e non solo nel campo della musica per “ragazzini”. Sì, perché se è vero che infondo Lorde è ancora una ragazzina, e per fortuna ne possiede la sfrontatezza e la genuinità, è già una che le cose non le manda a dire, e che soprattutto ha tanto da dire e ha già un suo stile.
E’ debitrice di sonorità venute prima di lei, certo, nessuno può negarlo, né tanto meno lei, ma poco importa perché a dire le cose ci mette la voce e la faccia, e lo fa con energia e schiettezza, che in un attimo si trasforma in timidezza, quella bella timidezza che si fatica a nascondere a 16 anni e che allo stesso tempo non riesce a nasconde un briciolo di sé.
Paragonata a Lana Del Rey, la sua musica, sospesa tra sonorità elettroniche, pop, hip hop e immersa in un’atmosfera adolescenziale, quasi pastello potremmo dire, diventa tinte di scuro, di toni quasi dark e così Lorde dimostra già dall’inizio di riuscire a trovare un modo per dire ciò che vuole, tutto ciò che vuole, almeno ora che ha 16 anni.
Di seguito “Royal”, il singolo che ha lanciato il suo album e la sua straordinaria e misteriosa voce:
httpv://www.youtube.com/watch?v=LFasFq4GJYM