Per quanto se ne dica male a tutti i livelli, l’Italia conserva un primato mondiale molto importante: quello relativo alla ricerca contro il cancro.
Questo ramo della medicina sembra trovare molta sensibilità sia nei laboratori di ricerca che nelle persone comuni, sempre pronte a fare donazioni, anche simboliche, per questa nobile causa.
I risultati della ricerca spesso sono rilevanti e significativi, tanto che il tumore ormai non è più così mortale come un tempo, e questo grazie proprio ai ricercatori, anche italiani, che si impegnano ogni giorno per debellare questo male.
Arriva proprio in queste ore una notizia che aumenta ancora di più l’autorevolezza dei laboratori italiani sulla questione della lotta ai tumori. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha infatti scoperto una proteina che potrebbe aiutare le cellule tumorali ad invecchiare più in fretta e così morire prima di rigenerarsi, bloccando l’avanzata del male.
Le cellule neoplastiche si mantengono giovani grazie alla SIRT1, una proteina; i ricercatori hanno individuato ora una proteina complementare alla SIRT1, ovvero la DBC1, che al contrario favorisce l’invecchiamento delle cellule, inducendole alla morte. Lo studio, tutto italiano, è stato pubblicato sul Journal of Molecular Cell Biology, e oltre alle importanti applicazioni in cui può sfociare nel campo dei tumori, può avere usi proficui anche per le malattie metaboliche come l’obesità e il diabete.