I dati riportati a galla da Save the Children, riguardanti il mercato del lavoro e le donne negli ultimi due anni, sono a dir poco allarmanti. La nota Onlus, infatti, approfondisce la difficile situazione in cui vertono le mamme italiane lavoratrici in questo periodo di cambiamenti sociali e profonda crisi economica.
Nel dossier presentato lo scorso settembre a Roma, “Mamme nella crisi“, illustra con dati alla mano, la grave condizione delle donne lavoratrici. Negli ultimi anni sono 800 mila le interruzioni di lavoro forzate in seguito ad una gravidanza e 2 donne su 3, con figli, è a casa disoccupata in cerca di lavoro. Il tasso di occupazione è intorno al 50% per le donne senza figli (al di sotto della media europea che è pari al 62%), ma già al primo figlio scende gradualmente al 45%, al 40% poi dal secondo figlio. Inoltre l’Italia è il Paese che investe meno di tutti, in Europa, in infrastrutture e attività di cura e intrattenimento, per i più piccoli e più in generale per le famiglie.
E di questa drammatica situazione ne risentono soprattutto i bambini poiché circa il 23% è a rischio povertà, dato che sale in picchiata se la mamma è single.
Insomma, c’è bisogno di un cambiamento radicale, innanzitutto culturale, poi economico. Una donna, al giorno d’oggi, non può essere costretta a scegliere tra il lavoro e la famiglia: perché non può avere entrambe le cose? Non sono poi così incompatibili….