Sanremo 2012: la classifica finale ragionata di PinkDNA

Il Festival di Sanremo è terminato, come tutti saprete ormai, con il trionfo di Emma Marrone e della sua Non è l’inferno. Oggi sarà per stanchezza, sarà perché Celentano alla fine ha fatto il bravo bimbo e perché le tre finaliste hanno dato anima e corpo trasmettendo alle proprie canzoni quell’intensità che nelle prime serate non avevamo ancora percepito, ma di polemiche neanche l’ombra.

Emma vince Sanremo 2012Certo a Domenica In, tramutata per l’occasione, in una sorta di estensione delle serate Sanremesi c’è stato qualche scossone, come quello che riguardava “il non voto dell’orchestra”, che sembra non aver gradito nessuna canzone delle 10 finaliste, ma la giornata è passata liscia tra il solito Libero che spara contro Celentano e la Rai, ormai nemica giurata e gli altri giornalisti che parlavano per lo più di musica. Per questo a bocce ferme, ma ancora imbevute della stanchezza che cinque giorni di Sanremo soltanto sanno regalare, ecco la nostra personalissima classifica ragionata sui protagonisti dell’Ariston, che potete anche tranquillamente chiamare pagellona sanremese:

Emma Marrone: 10
Sarà pure arrivata dal trionfo di un talent show, ma la ragazza sa come farsi valere. Il suo festival è un crescendo di grinta, convinzione e voce, la serata finale con la sua interpretazione si mette dietro Arisa e Noemi, grazie soprattutto al carattere e a quella emozione che la fa arrivare a cantare in lacrime. Non sbaglia nulla e anche se la canzone non è eccelsa ha meritato questa vittoria e questo dieci! Da qui per lei comincia il paradiso… altro che inferno

Arisa e Noemi: 9
Cominciamo con la seconda classificata: Arisa canta maluccio per tutte le sere del festival, poi arriva in finale e tira fuori un’esibizione da manuale della musica, ci mette creatività e quella “versatilità” che solo la sua voce riesce ad avere. La notte si illumina, ma non basta l’amore della Basilicata per portarla al successo finale, resta comunque una grande interpretazione. Tocca a Noemi aprire la finale tutta al femminile, lei sa che deve dare il massimo viste le due rivali, canta in maniera impeccabile, gioca con la sua voce e riempie l’Ariston quando va su di tono. Discorso a parte per i look delle due, davvero discutibili… Almeno Emma nell’ultima serata da questo punto di vista è stata impeccabile! 

Pier Davide Carone: 8
La sua Nanì, guidata da Lucio Dalla, se fosse stata cantata da un volto più noto avrebbe quanto meno raccolto il premio della critica, finito inspiegabilmente a Bersani. Il ragazzo ha talento e buone doti vocali, sicuramente saprà farsi valere sin da subito in radio e poi in futuro. Ha patito l’handicap di essere davvero un volto nuovo senza “zoccolo duro” pronto a far di tutto pur di portarlo alla vittoria. 

Nina Zilli: 7
Sì, sette… a noi è piaciuta e come questa giovane cantante dall’anima black. Cerca di emulare Amy Winehouse e forse ogni tanto si scorda chi è, ma tutte le sere che è salita sul palco ha messo in mostra doti vocali uniche ed eccezionali, tanta grinta e serenità. La canzone non è un’opera d’arte, ma resta sopra la media per “l’irriverente eleganza” che Nina ci mette sempre.

Dolcenera: 6
Sufficiente per come canta, per come è maturata e per il duetto del giovedì sera in cui dimostra di avere coraggio e voce per osare ben oltre quanto forse lei stessa pensa. Sta diventando donna e di questo dovrebbe ricordarsi ogni volta che esce a fare shopping per rifornire il suo guardaroba, troppo dark e mascolino.

Eugenio Finardi e Samuele Bersani: 5
Alla pari con un bel 5 pieno, ma con motivazioni differenti… Finardi ha fatto il salto della quaglia e canta da guru spirituale, ma le sue corde “forti” sono altre a nostro avviso, troppo soft per essere riconoscibile e apprezzabile. Samuele Bersani, invece, porta esattamente una delle sue canzonette degli esordi, ma non ci mette quella verve giovanile che l’ha portato al successo. Insomma, per entrambi l’età si fa sentire ed impone un netto cambio di rotta.

Gigi D’Alessio e Loredana Berté: 4
Escluso il 10 per Loredana quando canta Almeno tu nell’universo, pensando alla sorella scomparsa Mia Martini, la coppia non funziona. La canzoncina ha anche il ritornello giusto che ti entra in testa e lo canticchi mentre gironzoli per Sanremo in attesa di veder cominciare la serata successiva, ma questo non basta per Sanremo e nemmeno per noi.

Francesco Renga: sv
Impalpabile. Ho fatto persino fatica a ricordare chi fosse il decimo finalista. Canticchia, gorgheggia, si muove… ma non convince, non emoziona, sa un po’ di 100% acrilico. Mentre alla gente piacciono quelle emozioni naturali, vere che lui ha saputo raccontare spesso con canzoni che toccavano il cuore e provocavano la pelle d’oca.

Artisti internazionali: 10 e lode
Su cinque serate, solo una è memorabile quella dei duetti! Da Patti Smith a Noa, passando per Brian May, la musica si fa largo e non ha bisogno di interruzioni per conquistare il pubblico. Se Sanremo è Sanremo, questa è la serata simbolo della buona musica, quella che piace e che ti lascia qualcosa dentro.

 

Presentatori, comici e altre presenze all’Ariston

Geppi Cucciari: 10
La cosa migliore che si è vista sul palco dell’Ariston che non fosse un/una cantante. Entra conquista il pubblico con la sua brillantezza, mai scontata, mai fuori posto; sempre pungente ed efficace come dovrebbe essere un comico che vuol fare satira. Scende con le scarpe in mano, in punta di piedi, esce dall’Ariston come un’eroina e un’artista che arrivata in silenzio graffia e lascia un segno indelebile. Geppi sei grande!

Rocco Papaleo: 9
Ha fatto tanta gavetta, ricordo a mala pena la sua parte da secchione in “Classe di ferro” nei lontani anni ’90. Da lì è cresciuto, così come si è evoluto e adeguato in queste cinque sere, chiude con all’attivo splendidi monologhi, qualche battuta davvero indovinata e qualche muscolo in più, visto che non disconosce le sue origini e se c’è da spostare un pianoforte si “muove” in prima persona. Rocco è l’emblema di cosa l’Italia deve inseguire: il talento e la qualità, perché alla fine il successo arriva. Stupenda la sua spontaneità quando davanti ai miti della musica, si comporta come uno qualsiasi di noi!

Luca e Paolo: 8
Hanno fatto cominciare il festival con buone battute, ma troppe ovvietà e in maniera insopportabilmente scurrile. L’anno scorso hanno dato quel tocco di pepe piacevole, quest’anno hanno steccato la prima sera. Poi nella serata conclusiva mettono su le maschere da pagliacci e fanno un monologo teatrale da antologia, con animo. Sono una grande coppia capace di passare da Camera Café a progetti ben più seri. Potrebbero condurre Sanremo con Geppi Cucciari, ci sarebbe da ridere davvero… di gusto.

Adriano Celentano: 7
Si può discutere un artista del genere? No… Quindi, si prende un bel voto perché non è un caso che quando in onda c’è lui gli ascolti salgono. E tra le tante cose che dici c’è sempre qualcosa da cui trarre spunto per riflettere, non è un santone, ne tanto meno un guru, ma quando è su un palco sa farsi valere anche da chi vorrebbe zittirlo e stizzirlo con urla e mugugni. Ieri sera ha dimostrato di avere ancora il pieno controllo di ciò che fa, per questo crediamo proprio che anche la prima sera non sia “scoppiato” a caso.

Gianni Morandi: 6
Trattasi di sufficienza “Honoris Causa“, cinque giorni di Festival stordirebbero un rinoceronte, figuriamoci dopo la tempesta di polemiche come ne uscirebbe un essere umano normale. Conferma di essere un maratoneta capace di resistere alle asperità del percorso, ma non chiedetegli di tirar tardi la sera dopo le 23 per lui c’è solo un bel letto caldo e niente di più. Altro tallone d’Achille l’inglese e la Rai ci mette troppo ad affiancargli un’interprete. 

Ivana Mrazova: da 0 a 100
Bella da far imbarazzare Barbie quando scende le scale con quel vestito rosa confettino, ma quando ride perde tutto lo charme, così come quando tenta di ballare e fa la figura del palo di lap dance. Insomma, è ancora giovanissima e sicuramente si farà, ma sul palco dell’Ariston non ha brillato poi molto la luce dell’est. Ha il fisico e la sincerità (imbarazzante) dalla sua, vedremo come crescerà…

PS Ma di ragazze italiane così possibile che proprio Morandi e gli altri autori non ne abbiano trovato?! No, perché un paio io le conosco!

Belen Rodriguez: 4
Infastidita dall’avvenenza e dalla “stazza” di Ivana, tenta di tirar fuori il meglio di se, mostra la farfalla e il C-String. La sfida la prima sera indossando il suo vestito e ne esce devastata alla seconda, quando la Mrazova le dice “Io ce l’ho più grosse”. Si comporta da prima donna, ma il talento latita e a parte culo (inesistente) e tette (rifatte) della Belen sanremese di quest’anno restano solo le macerie di chi ha osato troppo ed è rimasto scottato.

I Soliti Idioti: 3
Avranno fatto un film visto da milioni di persone, faranno pure una serie diverte che i ragazzi seguono. Ma sono l’antipasto prima della cena, non un primo piatto corposo. Risultano indigesti come la Nutella sull’osso buco. Prima di osare avvicinarsi ancora all’Ariston che trovino un autore in grado di creare una gag che regga!

Dirigenti Rai: 2
Tanto rumore per nulla… Commissari, dimissioni, sfuriate e alla fine Celentano torna sul palcoscenico, tira fuori una calma da far invidia e saluta tutti lasciando Morandi in lacrime e il pubblico zittito. Dovrebbero imparare qualcosa da questa lezione, ma sappiamo già che non succederà.

Elisabetta Canalis: sv
Voto a questo e allo scorso Sanremo, sarà che alla fine è una ragazza timida e che i sentimenti per lei contano. Ma dopo la scarna performance dello scorso anno e quella della prima serata del 2012, si sveglia la seconda sera e dà segni di vita e di vitalità. Protegge Ivana dalla furia ceca di Belen, sorride, scherza e indovina i tempi… Insomma, c’ha messo un po’ a carburare ma alla fine lascia un buon ricordo, ma un paio d’ore non possono essere giudicate con un voto positivo, per cui stiamo sul vago.

 

 

More Reading

Post navigation

3 Comments

  • Non sono d’accordo su alcune cose 🙂 Non ho visto questa grande performance di Noemi in nessuna delle sere del festival, anzi, mi sono meravigliata di quanto ha cantato “male”; Arisa secondo me ha cantato bene in tutte le sere e non solo nell’ultima, e aggiungo che secondo me doveva essere lei a vincere, ma purtroppo quando l’ultima parola viene data al pubblico c’è da aspettarselo che una canzone più commerciale come quella di Emma (che considero cmq una bella canzone) vince; In disaccordo anche per il look di Emma che a me non è piaciuto in nessuna delle sere. Per quanto riguarda Pierdavide, la sua era sicuramente una delle canzoni più meritevoli del festival, e non mi meraviglia tanto che non sia stata apprezzata dal pubblico da casa, ma il fatto che non sia stata apprezzata dal resto della giuria si. Oncordo in pieno sulla risata di Ivanka invece!!

  • nemmeno io concordo su tutti i tuoi giudizi ma apprezzo comunque la tua analisi sincera. A me sono piaciuti (e molto) proprio Finardi e Bersani. Renga aveva un pezzo meno immediato di quelli a cui ci ha abituato. Arisa e Noemi meritavano più di Emma, vincitrice scontata, per mezzo di uno strumento che premia i popolari, in questo caso, i fuoriusciti dai talent.
    vi segnalo il mio blog, in cui diffusamente ho parlato di sanremo…

Comments are closed.