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Roma espone le donne di Helmut Newton: nudo d’autore al Palazzo delle Esposizioni

Se c’e’ qualcosa che odio e’ sicuramente il buon gusto: per me e’ una parolaccia”. Parola di Helmut Newton che sicuramente è andato contro il tempo e la storia, e soprattutto contro il “buon gusto” della sua epoca.

A lui è dedicata la mostra al Palazzo delle Esposizioni a Roma, allestita fino al 21 luglio prossimo. White Women, Sleepless Nights, Big Nudes, questo il titolo, racchiude le immagini scattate dal fotografo e raccolte nei suoi primi tre libri, omonimi; una mostra voluta e organizzata dalla vedova di Newton, June, il cui progetto risale all’inizio del 2011.

Forse non tutti sanno che Helmut Newton è colui che ha cambiato per sempre la fotografia di moda, trasformandola e trasfigurandola in un inno al corpo femminile, mostrandolo per la prima volta nella sua aggraziata nudità, ma mantenendolo sempre in scenari urbani. Maestro nel cogliere il contrappunto visivo, nelle sue foto la quotidianità si mescola con l’eccezionalità e la tenerezza con l’aggressività in un composito equilibrio maniacale, che fa della sua fotografia uno dei momenti più interessanti dell’arte contemporanea.

Ebreo di Germania, Newton lasciò saggiamente il paese ne 1938, imbarcandosi da Trieste per Singapore, dove comincia il suo pellegrinaggio mondiale alla ricerca di soggetti e di stimoli per incrementare la sua arte, sin dalla tenera età, ben radicata trai suoi interessi.

L’approdo alla rivista Playboy dopo la Seconda Guerra Mondiale, combattuta tra le fila dell’esercito australiano, e dopo il matrimonio con l’attrice e fotografa June Browne, meglio nota con lo pseudonimo di Alice Springs, gli ha fatto trovare finalmente la sua dimensione artistica. Helmut è entrato nel mondo della fotografia di moda per sconvolgerla dall’interno, come solo i veri rivoluzionari e i veri artisti sanno fare.

Gli anni ’50 stanno volgendo al termine e qui inizia la rivoluzione newtoniana che culmina negli anni Ottanta con la collezione fotografica che vedremo esposta a Roma dal titolo Big Nudes: soggetti degli scatti sono quattro modelle, fotografate nella stessa posizione da vestite e da nude. Il racconto del corpo femminile si permea, nelle foto di Newton, di tutta la carica erotica che esso trasmette come dote naturale, ma allo stesso tempo diventa immagine astratta di un mistero profondo e insondabile, così com’è da sempre considerato l’animo femminile.

La rivoluzione profonda però non sta nell’aver tolto gli abiti alle modelle nelle sue foto, ma nell’aver posto la donna al centro di un discorso sociologico e urbano che ne ha modificato il ruolo nella società occidentale moderna.

In mostra a Roma potremo vedere i famosi 200 scatti, tra cui spiccano i notissimi ritratti di Andy Warhol e dell’attrice polanskiana Nastassia Kinsky he stringe una bambola della divina Marlene Dietrich. Ironia della sorte, le spoglie di Helmut Newton riposano a Berlino nel cimitero ebraico di Friedenau, proprio a pochi metri dalla tomba dell’attrice tedesca.

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