Decine, centinaia, migliaia sono i blog dedicati alla moda e allo stile e altrettanti ne nascono ogni giorno, convinti che ogni donna di questo mondo non rinuncerà mai ad estirpare i peletti superflui, anche improvvisando uno specchio di emergenza in caso di uragano, guerra nucleare o disastro atomico. Del resto proprio in questi giorni celebriamo (a proposito: auguri a noi!) la nascita del nuovo sito Pink DNA, che ha fatto dell’originalità e del “vissuto” dei punti di vista la propria mission.
Ma non dilunghiamoci troppo con i preamboli e partiamo con questa storia. È il 2007 e Catherine Kallon, una working class black girl del nord di Londra, si diverte a commentare gli outfit delle celebrities agli Oscar. La Kallon, dotata di una imbarazzante memoria fotografica, identifica stilista e collezione di ogni abito e accessorio indossato sul red carpet e riceve, sul suo canale web, decine e decine di feedback positivi ed entusiasti. E la Kallon ha una folgorante idea: perché non creare un blog dedicato proprio alle sfilate sul red carpet?
Nel 2009 nasce il suo Red Carpet Fashion Awards, che si impone in poco tempo come uno dei blog di moda più seguiti sia da fashion victim che da celebrities e che vince, solo due anni dopo, il prestigioso premio “Best Blog” di Vogue.
I suoi segreti? Velocità nell’accaparrarsi le immagini migliori, precisione nel commentare ogni singolo capo e nell’indentificarne la provenienza, e uno stile di scrittura fresco, accattivante ed onesto. Perché la Kallon – ora invitata a presiedere le Fashion Week mondiali – non si risparmia certo nei commenti: che la star in questione abbia azzeccato il look oppure che abbia presentato al mondo il suo “hot mess”, infatti, la forza del blog è proprio nella capacità del suo editor di mischiare due delle doti fondamentali per la sopravvivenza sul web: competenza e passione.
Competenza e passione, l’augurio personale che rivolgo a Pink DNA e al suo neonato team.