Nel post Scrivo come sono vi avevo parlato delle caratteristiche della scrittura a mano; avevo accennato alla complessità di questo tipo di scrittura, della sua capacità di rivelare la personalità dell’autore del manoscritto; avevo accennato anche alle scelte che possiamo fare sul tipo di carta e di penna da utilizzare. Qui, come promesso, voglio parlarvi di lettere d’amore.
In effetti, noi possiamo decidere di scrivere a mano per diversi motivi e per scopi diversi. Usiamo carta e penna per prendere appunti veloci, per scrivere un post-it, o per scrivere sul diario personale… e perché non per scrivere lettere d’amore?
Purtroppo con l’avvento di internet abbiamo tutti perso l’abitudine di scrivere a mano e soprattutto di scrivere lettere intime a mano, e forse anche l’abitudine a scrivere lettere intime tout-court.
Io conservo ancora pacchi di lettere autografe. Lettere di tre, quattro, facciate. Lettere cariche di amicizia, amore e passione, di condivisione di idee, di paure, di avvenimenti. È bello ogni tanto riprenderle in mano e rileggere e subito mi sento catapultare in un altro mondo, in un’altra epoca, a volte in un’altra me stessa. Sono cambiate tante cose dai tempi di quelle lettere… le ultime risaliranno a circa dieci anni fa, poi è arrivato internet con le email… ma le email le ho perse per strada, tra account disabilitati o formattazioni d’urgenza del disco fisso. Perché poi è così con il digitale, che anche le mail importanti si perdono tra altre mail di routine e anche se si salvano in una cartella a parte non è come mettere una busta con la lettera dentro in un cassetto, in quest’ultimo caso, a meno che non si bruci la casa, non c’è rischio che vadano perse.
E insomma… questo argomento mi rende nostalgica, forse perché le lettere d’amore, che ho ricevuto e che ho mandato, risalgono a tanto tempo fa, quando ero “giovane”, forse è solo una questione di nostalgia del passato e della giovinezza, o forse è la nostalgia di quegli amori che non ci sono più… non so. Sarà vero un po’ tutto, la nostalgia del passato, della giovinezza, di amori finiti, ma credo anche sia nostalgia di un certo modo di esprimere i sentimenti e forse anche della qualità dei sentimenti.
Come dicevo precedentemente, scrivere a mano è un’operazione lenta, più lenta del digitare, e più personale, traspare il carattere e lo stato d’animo. In un certo senso, una volta (permettetemi questa espressione da matusalemme) si aveva meno paura a mostrarsi, perché ci si fidava di più delle persone, forse eravamo tutti più semplici e più ingenui, al contrario di oggi che siamo tutti smaliziati e diffidenti. È vero che internet dà la possibilità di conoscere e di creare rapporti con moltissime persone, ma a quante di queste persone abbiamo dato il nostro nome cognome e indirizzo? Eppure magari con queste passiamo le ore in chat a raccontare cose intime… ma il reale è altra cosa. È il profumo della pelle e della carta. È un incontro di sguardi, è attesa, è…
Forse c’è tra le nostre relazioni almeno una persona alla quale possiamo scrivere una lettera d’amore o magari anche una lettera di amicizia sincera, profonda… e allora perché non provare a riprendere in mano la penna e scegliere una bella carta e cominciare a scrivere…
“Mio caro amore, mi sei mancato tanto oggi, non so perché, ma ci sono giorni nei quali la lontananza mi pesa da morire, mi sembra mi manchi l’aria e mi sento soffocare. Oggi, al lavoro se ne sono accorte anche le mie colleghe che non stavo bene e continuavano a chiedermi cosa avessi e io ho risposto che non avevo nulla, ma non era vero, ma come potevo dire a loro quanto mi manchi, quanto ti desidero e come potevo dire a loro delle nostre risate, della nostra complicità, di quanto sei bello (sì, sei bello e non dire di no). Io non posso parlare con altri di cose che sono nostre e solo nostre, che appartengono solo a noi e non voglio che vengano sciupate o banalizzate.
Spesse volte vedo solo il vuoto attorno a me, nulla è in grado di riempirmi come mi riempi tu, completamente, nel corpo e nell’anima.
Quanto ti desidero amore, quanto mi manchi, non puoi immaginare. Quando ci rivedremo vorrei che mi portassi ancora al mare e stare sulla spiaggia finché è buio e poi al buio… beh, tu sai, noi sappiamo. E poi, andremo a sentire la musica che piace a te, in quel teatro… non ricordo il nome, comunque quello. E poi ascolteremo insieme il cd che ti ho preso, magari a letto o sul divano, nudi… ti penso e ti sento dentro di me. Ti amo, tua…”
Vabbè, è solo un esempio, ma si capisce il concetto, no? Forse questa lettera è troppo sdolcinata e forse ha un sapore retrò… ma, che posso dirvi… a volte sono spudoratamente romantica.
Una lettera d’amore..è per sempre!
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