Quale donna in gravidanza non teme di essere sopraffatta dal dolore durante il travaglio? La sempre più crescente richiesta di tagli cesarei ne è la dimostrazione indiretta. Eppure una preparazione adeguata può aiutare ad affrontare travaglio e parto con più serenità.
Affrontare e non subire, assumendo il controllo della situazione senza farsi travolgere da essa. Un buon modo per prepararsi al grande evento è, ad esempio, la respirazione sonora. Tale tecnica vi farà esplorare le potenzialità del vostro respiro, molto più estese di quanto pensiate, e vi terrà al centro di voi stesse anche nelle fasi più dolorose del travaglio.
Come si fa? Sedetevi con la schiena ben dritta, meglio se riuscite a stare nella posizione del loto, chiudete gli occhi, appoggiate le mani sulle ginocchia e cominciate a prestare attenzione al vostro respiro, senza forzarlo. Osservate la vostra inspirazione ed espirazione. Dopo un po’, socchiudete i denti e durante l’espirazione emettete un sibilo (ssssss). Continuate finché non avete buttato fuori tutta l’aria e concedetevi una pausa. Inspirate lentamente e ripetete qualche volta la respirazione “del ssssss”.
Successivamente e sempre in fase di espirazione, emettete il suono “uuuuuu”. Anche in questo caso continuate finché non avete terminato di espirare, fate una pausa, lasciate che l’aria entri lentamente e ripetete l’esercizio.
Ripercorrete la stessa sequenza con i suoni “oooooo”, “aaaaaa” ed “eeeeee”. Alla fine, provate ad emettere tutti i suoni in un’unica espirazione: “uuuuuu…oooooo…aaaaaa…eeeeee”.
Terminate la respirazione sonora con il suono “OM”: ad ogni espirazione ripetetelo facendo vibrare la “mmmmmm” sulle labbra e sulla colonna vertebrale. Riprendete a respirare naturalmente ed aprite gli occhi.
Cominciate ad esercitarvi per tempo e provate la respirazione sonora anche nelle diverse posizioni del travaglio, per esempio in piedi o a quattro zampe. In questa maniera, il corpo si abitua alla respirazione accompagnata dall’emissione dei suoni e al momento del parto vi sembrerà naturale metterla in pratica. Ovviamente durante il travaglio non è necessario concentrarsi sulla sequenza prima descritta, né sull’emissione delle vocali: qualunque suono uscirà, andrà bene.
Se provate la posizione a quattro zampe, prima di iniziare la respirazione, immaginate che le vostre mani e le vostre ginocchia siano radici ben piantate nella terra. Espirando ed emettendo le vocali pensate di mandare l’aria nel terreno, poi durante l’inspirazione immaginate di ricevere l’aria dalle radici, prendendo così anche la linfa vitale che scorre nella terra.
Ricordate che imparare a respirare correttamente fa bene a tutti, indipendentemente dalla gravidanza. Lo stesso vale naturalmente per la respirazione sonora.
Leave a Comment