Alice Munro è il nuovo premio Nobel per la letteratura. A deciderlo l’Accademia reale svedese che per la tredicesima volta ha premiato una donna e per la prima volta una canadese per il premio alla Letteratura. “Sono grata e felice – ha commentato a caldo – e particolarmente contenta perché questo premio attirerà l’attenzione sugli scrittori del Canada”.
La Munro, che è stata informata del premio da un messaggio lasciato in segreteria, ha deciso di lasciare la scrittura la scorsa estate, decisione comprensibile data l’età della simpatica nonnina, 82 primavere. Il premio, valorizza anche un suo particolare stile, riconosciuto finalmente come di grande valore, adesso, ovvero quello della narrazione breve, dello stile essenziale e affilato che tanto piace ai suoi accaniti lettori.
Il suo mondo, il piccolo mondo di cui tanto spesso scrive, quello della sua cittadina di origine, Wingham, nell’Ontario, è così stretto da avere spazio per poco, poche parole e poche chiacchiere, per questo lei le ha sempre scelte con cura, sin da quando nel 1931 è venuta al mondo da una famiglia di agricoltori.
La sua letteratura, formata da racconti e raccolte, è stata inaugurata nel 1950, mentre era ancora studentessa alla University of Western Ontario con un solo racconto, mentre l’anno decisivo è il 1968, quando esce la prima raccolta di 15 storie “La danza delle ombre felici”, che torna in occasione di questo prestigioso riconoscimento nelle nostre librerie il 22 ottobre nei Supercoralli Einaudi.
Una grande “artista della parola”, una scrittrice densa, essenziale e da apprezzare attraverso la lettura ripetuta di quelle parole così ordinate e così cariche che si possono apprezzare meglio, dopo averle accarezzate più volte con gli occhi.