Piccoli cortometraggi fashion crescono

Veri gioielli, qualcuno da non perdere assolutamente. Per chi se li fosse fatti passare sotto al naso, ecco un mini riepilogo degli ultimi video, corti e commercial travestiti da cult movie, regalati alla moda da cinema e fotografia.

cortometraggi moda“Corti d’autore” che finalmente lasciano uscire la moda dalla piatta superficie delle riviste e le restituiscono uno spessore decisamente vivace. Tra tanti, qualcuno esce dal mucchio e, frutto delle settimane della moda,  da New York a Londra, da Milano a Parigi, spopola nella rete. Perché è proprio per il Web che vengono pensati. Investimenti milionari delle maison più celebrate e istituzionali nel fashion system. Fonti autorevoli come Vanity Fair o Vogue.it, rimbalzate dagli avidi blogger di tutto il mondo, continuano a segnalare quello che una volta era un evento speciale e oggi è routine: abiti al posto degli attori, modelli e modelle particolarmente scenografici, che dialogano – loro accessori per una volta – a ritmo di colonne sonore decisamente hype.

Saltellando tra registi e fotografi di grido, tra la promozione delle collezioni dell’autunno/inverno 2011 e le anticipazioni della prossima primavera/estate 2012, mi accorgo che solo in pochissimi casi si tratta di spot commercial per la TV (come Candy di Prada, in onda in questi giorni), ma di veri cortometraggi per video_amatori, destinati al pubblico di Youtube, dei Social Network, dei blogger, degli hipster, e chi più ne ha più ne metta. E dai nomi in questione si immagina il giro di affari, che quindi parrebbe dare molte soddisfazioni in entrata.

Siamo dunque passati ufficialmente dalla “Moda che entra in punta di piedi nella casa del Cinema”, fenomeno sempre più di routine, all’epoca del “Cinema che si muove nel territorio della Moda”. Questi alcuni degli ultimi risultati, in ordine sparso. Si consiglia la visione non solo ai fashion addict.

Il più sorprendente per ironia è il “viral video” di Lanvin (quale parola più en vogue oggi di “viral”? forse “guerrila”?), uscito per promuovere la collezione autunno/inverno 2011. La direzione è di Steven Meisel (classe 1954, ma oggi già grande guru della fotografia di moda, stabile sulle edizioni di Vogue di tutto il mondo) che muove dietro  la camera al ritmo di “I know you want me” di Pitbull, le super-modelle Raquel Zimmermann e Karen Elson, insieme alle controparti Lowell Tautchin e Milo Spijkers. Supertops come comuni mortali, per non dire impacciati al punto giusto. Fino al colpo di scena finale: un consapevolmente danzante Alber Elbaz, direttore creativo della maison dal 2002. Fa bene al cuore sentire che tra sete e taffetà palpita un cuore divertito. E sufficientemente democratico da scimmiottare la vita reale.

Nota gossip sulla top Karen Elson, per cui la musica oggi è fonte di fatturato, fresca di divorzio dal bel Jack White (White Stripes) è al suo primo album solista dopo collaborazioni d’oro tra cui quella con Robert Plant.

Più classico, grafico e graffiante, in bilico tra una citazione di Hitchcock e un omaggio allo storico monogramma della maison, il video che Yves Saint Laurent, nella fattispecie rappresentato da Stefano Pilati, ha lanciato in Rete per l’invernale. La gettonatissima Zimmerman posa indossando, sexy come solo lei sa essere, quattordici look della collezione, incorniciata dalla visione notturna di una finestra di Manhattan. Lo sguardo tagliente dell’estroso duo olandese Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin segna ogni “strike a pose” a ritmo di un incalzante  “I can change” dei LCD Soundsystem. Una veloce (nemmeno un minuto) combinazione di visuals, audio e pose da catalogo è esattamente quello che vuole divorare l’avida audience modaiola.

Comincia come un musical in bianco e nero, con titoli di testa illustrati per un minuto e venti, e prosegue come una strana favola con un cast di bambini angelici in morbidi piumini, divinità danzanti e cagnolini rapiti, lo short-film “Don’t steal the racket” in 24 minuti divisi in micro puntate, diretto da Bruce Weber  (altro divino della fotografia di moda, ospitato sui  maggiori magazine, e specializzato nel nudo maschile, ma come vediamo non solo) per Moncler (stagione 2011- 2012). Anche la colonna sonora è originale, composta dalla band USA Radical Something. Weber continua a giocare sulla sua passione canina, come già in precedenza per Moncler, con la campagna del 2010. L’ultimo episodio si può vedere oggi sul sito di Moncler.

Sempre di Bruce Weber, ma più classico e sottotono, il video di Miu Miu composto sullo shooting della campagna realizzata a Miami “Portrait of Hailee”, dove Hailee è nientemeno che giovane attrice americana protagonista di Il Grinta, Hailee Steinfeld (qui il video).

Per quanto riguarda Pierre Balmain la griffe ha scelto un video decisamente rock, anticipazione della prossima primavera e composto da tre parti pubblicate una alla volta, fino alla conclusione proiettata durante la sfilata della griffe.  Qui è proprio la musica a farla da padrone, e in tutti i sensi, considerando che Abbey Lee Kershaw, biondissima modella protagonista, diretta ancora da  Inez and Vinoodh, interpreta se stessa per le strade di New York non solo in veste di superstylish femme fatale, ma anche e soprattutto come la fidanzata di Mattew Hutchinson, il cantante della band che segna la colonna sonora del clip, gli Our Mountain (qui il video).

Molto più old fashion e senza troppi guizzi di novità, è “Back Damon”, video dedicato alla collezione di abiti e accessori invernali Boudoir range di Giorgio Armani. Karolina Kurkova, modella e oggi anche attrice, è perfetta, statuaria anche nel suo correre di qua e di là, l’atmosfera decisamente patinata, la musica un accessorio drammatico e incalzante che tinge di atmosfera noir l’episodio diretto da Marco Braga; ma con tutta l’influenza dello styling senza sbavature e un po’ prevedibile, affidato ad Anna Dello Russo (riconoscibile in un piccolo ruolo cameo) consulente creativa di Vogue Japan. (qui il video).

Solo una citazione ancora per Armani e un altro video, decisamente più ordinario, dedicato alla collezione Boudoir, ma diretto da un altro duo, Mert Alas & Marcus Piggott, nato sulle pagine di Dazed and Confused: una coppia di amanti, composta dalla bellissima Sasha Pivovarova  e da Diego Fragoso, si incontra nel mondo rarefatto ed elegante dello stilista.

Menzione d’onore per gli amanti del pop e per il parterre de roi delle collaborazioni va a  Thierry Mugler: accanto a Nicola Formichetti, enfant terrible della moda, alla sua seconda collezione con la casa francese, di nuovo Inez and Vinoodh ma soprattutto il fenomeno Lady Gaga, interprete video di un suo inedito mix creato espressamente per l’occasione, la sfilata dell’estivo 2012 (qui il  video).

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