Outing – fidanzati per caso: recensione del film con Nicolas Vaporidis e Andrea Bosca

Nicolas Vaporidis e Andrea Bosca finti gay per ottenere un finanziamento e realizzare il loro sogno. Non è uno scoop o lo smascheramento di una truffa, ma la trama di Outing – fidanzati per caso, ultimo film dell’attore protagonista di Notte prima degli esami e diventato quasi istantaneamente l’idolo delle ragazzine di tutta Italia.

Nel film, Federico e Riccardo, amici fin da quando erano bambini, prendono due strade diverse. Federico, playboy spiantato e con un fratellino a carico, rimane in Puglia, mentre Riccardo si trasferisce a Milano per inseguire il suo sogno di diventare stilista, ritrovandosi a fare l’impiegato.

Un bando della regione Puglia per il finanziamento ai giovani imprenditori fa pensare a Riccardo e Federico che sia giunta la loro grande occasione. C’è però un problema: il bando è riservato esclusivamente alle coppie di fatto, quindi Federico e Riccardo per ottenerlo dovranno fingersi gay.

Il film, che messo in questi termini potrebbe sembrare una sorta di Vi dichiaro Marito e Marito, commedia americana di qualche anno fa con protagonista Adam Sandler, si riscopre invece una fotografia di vizi e virtù dell’Italia contemporanea, affrontando senza però approfondire tutti i temi caldi della contemporanea crisi economica e sociale del nostro Paese. La mafia, la corruzione, il fenomeno dei “raccomandati”, le coppie di fatto, la politica e la creatività soppressa sono tra gli elementi che si dipanano, in maniera anche un po’ confusionaria, in questo film, che per molti aspetti invece è divertente e si impianta in uno scenario magnifico.

La Puglia, con il suo mare blu e i suoi cieli tersi, è la protagonista assoluta di una storia che poteva essere incisiva se concentrata su un solo punto focale, ma che si è lasciata travolgere dalle tante contraddizioni del nostro Paese, senza il coraggio di sceglierne una sola e di raccontarla.

Nel cast oltre ai due protagonisti anche una outing film recensione vaporidislunga lista di donna, decisamente ben delineate e interpretate dalle attrici, tra cui Claudia Potenza, Giulia Michelini e Camilla Ferranti, mentre personaggio di spicco e attore di lusso si conferma Massimo Ghini, un passo avanti rispetto agli altri, che riesce a dare spessore ad un personaggio forse non scritto benissimo ma che nelle sue mani diventa un omaggio a quelle persone perfettamente inserite nel loro contesto di lavoro, rispettabili e intelligenti, che sono ancora, purtroppo, costretti a nascondere la loro omosessualità per un pregiudizio diffuso e comune.

Proprio qui va ricercato il grande pregio del film, la rappresentazione dell’omosessualità attraverso un personaggio classico, “normale”, non la macchietta che troppo spesso si vede al cinema, ma un uomo a tutto tondo, consapevole e responsabile. Outing non sarà un grande capolavoro, ma ha i suoi pregi che potrebbero divertire il pubblico.