E’ stato coprotagonista di uno dei miracoli del botteghino dello scorso anno, è stato anche il primo attore di colore a vincere un Premio Cesar (l’Oscar francese) strappandolo dalle mani nientemeno che di Jean Dujardin nell’anno d’oro di The Artist, è un ragazzone di più di un metro e novanta e si presenta con una umiltà ed una simpatia fuori dal comune: è Omar Sy, che a Roma ha presentato il suo ultimo film da protagonista, Due agenti molto speciali.
Il suo look, sportivo ma arricchito da una sciarpa un po’ chic, lo ha aiutato a darsi un tono ma ben presto scopriamo subito chi è Omar: un giovane uomo, molto bello, ma soprattutto intelligente e umile, che non si presta a domande socio politiche perché, dice, “non ne so abbastanza” o ancora “non credo che la mia opinione possa cambiare qualcosa in merito all’argomento”. Quello che però racconta volentieri è la sua esperienza di set, la sua voglia di continuare a lavorare, il suo approccio casuale al cinema e la scoperta di un’innata dote di intrattenitore.
“Da piccolo facevo sport e ho cominciato a pensare di poter fare carriera in atletica, o a basket. MI piaceva molto giocare, stare in squadra, però era troppo faticoso, così ho scelto una strada tradizionale, ho studiato. Poi un giorno un amico che aveva una trasmissione radio mi ha chiesto di dargli una mano perché non aveva un ospite, e così mi sono inventato un personaggio, un giocatore di calcio del Senegal, e ho sentito una leggerezza e una sensazione di libertà bellissime, ho deciso che volevo provare sempre quello. Così ho continuato con la radio e con la tv, fino a che i registi di Quasi Amici mi hanno chiesto di recitare per loro, e così ho deciso che non era un brutto modo per guadagnarsi da vivere!”.
Omar però non è arrivato subito al successo, e anche nel racconto della sua infanzia non si lascia andare a facili pietismi o a dichiarazioni ad effetto sui quartieri di periferia in cui è cresciuto e in cui è ambientato il film:
“Non conosco i problemi che adesso ci possono essere, avrei risposto volentiere a 15 anni a questa domanda, ma ora mi è difficile parlare di problemi che sono reali e che non mi appartengono più. La mia esperienza è che è stato un po’ difficile crescere lì, essere un ragazzo di colore alto 1,90 ti costruisce intorno un’aura di paura, quindi hai solo due scelte: puoi chiuderti, oppure puoi aprirti al mondo armandoti di sorriso e cercare di arrivare in alto”.
E sicuramente Sy ha sfoderato il suo sorriso più bello e ha stregato il mondo con una comicità fisica e contagiosa. Alla domanda riguardo a come cambia la vita di un attore dopo il grande successo al cinema, i più avrebbero risposto di essere sempre gli stessi, di non essere cambiati, ma Omar ha candidamente ammesso:
“La mia vita è cambiata completamente! Oggi sono a Roma con una interprete che vi dice cosa dico, di fronte a voi giornalisti che volete sapere tutto di me. Ho dormito in un bellissimo albergo e ho fatto una colazione magnifica. Viaggio per il mondo e ho un sacco di possibilità interessanti. E’ cambiata del tutto! Per me c’è un prima e un dopo”.
Adesso però l’attore francese si sta preparando alla grande prova, al debutto ad Hollywood nel carrozzone degli X-Men, film del quale non ha potuto dirci nulla: “Purtroppo non posso dire assolutamente chi interpreterò… È un segreto! Ma sono molto contento di far parte di questo cast!”.
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