Nei giorni in cui viviamo siamo circondati da stimoli infiniti e continui. La mole è così elevata da non riuscire nemmeno a recepirli consapevolmente tutti. Quelli che assorbiamo ripetutamente, si infilano affettuosamente nella nostra Mente Sub-conscia e a forza di dai e dai diventano, simpaticamente, Convinzioni.
Ora.
Un conto è se le convinzioni che cristallizziamo nella nostra mente sono convinzioni utili. Del tipo “faccio bene 5 volte di fila la Quiche Lorraine, tutti mi dicono che sono bravissima a cucinare la Quiche Lorraine e allora mi convinco di esserlo davvero e che diventerò una cuoca provetta.
Diverso è se quel che sento limita la mia vita, convincendomi, ad esempio, di non essere in grado di fare qualcosa e quindi rendendomi sempre più imbranata in determinato campo fino al punto da farmi rinunciare! Che fastidio quando capita! E che spreco! “Il vero io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te”. Così dice Paulo Coelho nel suo bellissimo libro Veronika decide di morire. Ed ha davvero ragione. Pensateci un attimo.
Noi dobbiamo imparare ad essere CONSAPEVOLI. Consapevoli di quanto c’è nelle nostre testoline: di buono e di efficace. Ma non solo, anche ciò che risulta inutile e depotenziante! E così, così, così… importante essere CONSAPEVOLI di noi stesse.
Quello che vedo io, invece, è quasi un’epidemia: meglio non pensare troppo, non porsi troppe domande e lasciare che le cose accadano! E per quanto? E poi? È inconcepibile per me! E soprattutto è INUTILE!
Donne che soffrono nelle loro relazioni d’amore e non fanno nulla per cambiare la situazione; frustrate nel loro posto di lavoro e che non si impegnano per trovare un’alternativa. O ancora donne che sviliscono se stesse, non esprimendo i propri talenti e la loro vera bellezza, ma appiattendosi dietro una plastica facciale o un marito che le tradisce. Follia pura.
E non ne sto facendo una questione di moralità. Per me ciascuno è libero di fare ciò che crede, nel rispetto della libertà altrui. Io ne faccio più una questione di obiettivo, di scopo. Cosa ci faccio qui su questo benedetto pianeta? A sprecare me stessa e le mie giornate oppure a vivere ogni giorno al meglio che posso, crescendo, evolvendo, usando i miei doni e i miei talenti ed aiutando gli altri!?
Essere sé stesse è molto meglio che essere la fotocopia sbiadita di sé stesse, o peggio, di qualcun’altra!
Spesso le persone non esaminano il perché sono come sono. Molte volte le ho sentite dire: “Io sono così … e basta”. Sono come se avessero inserito il pilota automatico. Questo, grazie al cielo, mi capita di osservarlo sempre meno tra le persone attorno a me. Ma devo confessarvi che in tutti i giri e viaggi intorno al mondo, la mia esperienza è stata maggiormente questa: donne che vivono sulla base di quello che altri hanno trasmesso loro, senza pensare in sintonia con la loro profonda essenza. Le persone non entrano in se domandandosi: “Perché ho questo tipo di pensiero?”. Questa sì che è una buona domanda e dovresti iniziare a portela. “Perché la penso così?” o meglio ancora “Quale beneficio mi porta questa convinzione?”
Perché credi ciò che credi? Inizia ad osservare ogni cosa che fai. Perché mangi quel che mangi? Perché cucini quel che cucini? Perché vivi dove vivi? Quali sono le motivazioni dietro le tue scelte?
Se non arrivano dal profondo di te stessa allora penso proprio che valga la pena di farsi delle domande. Con questo lavoro di introspezione, fatto in modo sincero e onesto, puoi ottenere tutto quello che vuoi; perché realizzi, un passo alla volta, che il mondo nel quale vivi non è altro che un ologramma che riflette ciò in cui tu credi.
Vale Giuffrè
Success & Styling Coach for Women
www.valegiuffre.it
E’ tanto vero quanto poco scontato da ricordare, perché credo che siano davvero molte le donne che si comportano come pensano di doversi comportare e come gli altri pensano che si dovrebbero comportare, senza chiedersi mai “io cosa voglio davvero?”
L’introspezione è un vero e proprio lavoro e costa fatica. A volte viaggiamo sull’onda della fretta che questa società ci impone e non ci fermiamo a chiederci tutti quei sacrosanti “perché?”. Altre volte è la paura di scoprire cosa c’è sotto, non sempre è facile scendere dentro noi stessi e avere il coraggio di guardare in faccia quello che troviamo, qualsiasi cosa essa sia. Però sono convinta che tutto questo lavoro e questa fatica siano proprio ciò che ti salva dai traumi subiti o anche “solo” da una vita vuota.
Mi sento spesso dire che ragiono troppo ma io so che se sono la donna che sono lo devo proprio a tutto questo lavoro!
Forse il mio cervello andrà in ebollizione ma almeno lo uso! 😉
Concludo dicendo che cercherò di ricordare, in questo periodo soprattutto, che non siamo quello che hanno fatto di noi…
Complimenti, davvero un bel post!
interessante