Sono davvero poche le donne che, attraverso il loro impegno e il loro genio, hanno fatto si che il loro passaggio nel Mondo abbai lasciato grandi tracce.
In Italia soprattutto la cultura, l’arte e la scienza sono sempre state sostantivi maschili e così quando arriva una grande donna a farsi largo, questa merita un particolare riguardo. E’ quello che ha pensato Google che con il suo Doodle di venerdì ha pensato bene di omaggiare la “nostra” Maria Montessori in occasione del suo 142esimo compleanno.
Maria è stata una scienziata, studiosa, filosofa e d educatrice italiana, che ha dato il suo nome ad un metodo di educazione e istruzione che viene oggi adottato in tutto il mondo e che ha scritto moltissime opere sull’educazione dei bambini e degli adolescenti.
La Montessori considerava il bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali, che l’adulto ha ormai compresso dentro di sé rendendole inattive. Questa potenzialità presente nel bambino gli permetteva di essere un soggetto particolarmente creativo e se lasciato in totale autonomia, il bambino poteva esprimere la sua creatività. Dalla libertà che il bambino aveva scaturiva anche il suo senso di disciplina che gli veniva inculcato attraverso regole semplici da seguire e che gli facilitavano i suoi compiti.
Disciplina, creatività e autonomia sono diventati i cardini del pensiero montessoriano che nel 1907 sfociò nella costruzione nel quartiere di San Lorenzo a Roma della prima scuola Montessori al mondo, dove tutto era a misura di bambino e deve questo poteva muoversi in totale armonia con lo spazio. In questi ambiti i bambini potevano muoversi e concentrarsi sulle attività che più desideravano portare avanti, relegando così il compito dell’insegnante a quello di osservatrice e “conduttrice” dell’attività scelta dal soggetto.
Queste scuole, nate all’inizio come luoghi addetti ai bambini con difficoltà di apprendimento, vennero aperte a tutti coloro che lo desiderassero, chiedendo ai genitori solo collaborazione per l’igiene e la salute dei piccoli studenti. La crociata più grande che Maria affrontò nella sua vita fu quella contro l’analfabetismo, considerato come un vero e proprio male sociale, forse per la prima volta. Secondo lei la parola non doveva solo volare nell’aria, ma rimanere sugli oggetti e sulla carta, diventare comunicazione e viaggiare in forma concreta.
Dedicò la sua vita ai bambini degli altri, lei che aveva avuto un figlio non riconosciuto dal suo professore e collega dell’Università e continuò fino alla morte, in Olanda nel 1953, a portare avanti il suo pensiero per portare al mondo la luce dell’istruzione. Fu anche tra le prime donne a laurearsi in Medicina dopo l’Unità d’Italia e il suo volto è stato stampato fino all’avvento dell’EURO sulle banconote da 1000 lire, arrivando a spodestare Cristoforo Colombo.