Mentre la salma dell’ex SS Erich Priebke fa ancora discutere e sembra che il nostro governo, o chi per lui, non sappia che farne, si riaccende, ancora una volta, e per motivi differenti, la luce sul tragico evento delle Fosse Ardeatine.
Mentre Priebke è stato accusato di essere stato uno degli aguzzini responsabile del tremendo avvenimento, la Feltrinelli ripropone un romanzo che, dopo anni e anni di storia che ha distorto la verità tragica di quel 24 marzo 1944, si ripropone di fare chiarezza sugli eventi storici: “L’ordine è già stato eseguito” di Alessandro Portelli.
Quel funesto giorno vide la morte di 355 persone, un numero arbitrario di persone scelte arbitrariamente da una forza di occupazione, tristemente incline a metodi inumani e gratuitamente opprimenti, come rappresaglia per 33 soldati tedeschi morti in un attentato partigiano in via Rosella a Roma. Furono operai, intellettuali, commercianti, artigiani, soldati e un prete a pagare con la vita il tentativo dei connazionali di difendere la propria libertà. La colpe di Erich Priebke sono manifeste, sono sia giuridiche, che soprattutto morali.
Il libro di Portelli è costruito attraverso l’inchiesta, l’intervista, la testimonianza diretta e indiretta. Sono 200 le interviste raccolte e selezionate, dichiarazioni che coprono cinque generazioni appartenenti a diversi strati sociali, a diverse culture, religioni e parti politiche, tutte però coinvolte in qualche modo nel tragico, insensato vortice di violenta rappresaglia perpetrato a Roma quel 24 marzo.
“L’ordine è già stato eseguito” è un romanzo che fissa la storia di Roma e dell’Italia in una imperitura e sconvolgente tragedia che non deve smettere di indignarci.