I progressi della scienza sono sempre in aumento e per quanto si possa dire della ricerca, che risente particolarmente della crisi e della mancanza di fondi, il genio umano non si ferma e l’uomo continua, giorno dopo giorno, ad abbattere barriere che sembravano invalicabili.
E così, anche l’idea di avere “pezzi di ricambio” per il nostro corpo, sta diventando pian piano reale. Attenzione ai viaggi di fantasia però! Si tratta solo per pezzi esterni.
Dopo il primo trapianto di orecchio lo scorso anno a Baltimora, infatti, l’University College di Londra ha sviluppato un naso di ricambio partendo addirittura da cellule staminali del paziente stesso, un manager di 56 anni che ha perso l’organo dell’olfatto in seguito ad un tumore.
Sia l’orecchio di Baltimora che il naso
L’operazione, che sembra futuristica, ha le sue prime applicazioni da laboratorio circa 10 anni fa e fu proprio un italiano a sperimentarle per primo su cavie animali. Il precursore di tale tecnica fu Luigi Donati di Milano, che provò questa tecnica di impianto su topi da laboratorio.