L’abbiamo tutti sempre sospettato, ma solo adesso arriva la conferma ufficializzata da uno studio medico che l’inquinamento atmosferico da smog ha una connessione con i tumori ai polmoni.
La ricerca è il risultato di uno studio internazionale europeo a cui ha partecipato anche l’Italia, con un gruppo di ricerca dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, guidato da Vittorio Krogh, e che è stata pubblicata sulla rivista Lancet Oncology.
Il tumore al polmone, nei paesi industrializzati, è la prima causa di morte, e già questo dovrebbe indicarci che c’è effettivamente una connessione tra le due cose. Solo nel nostro Paese, nel 2010 si sono registrati circa 31mila casi di tumore al polmone e pa ricerca dimostra che più alta è la concentrazione di inquinanti nell’aria maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone. Per quello che ci riguarda, il livello di polveri sottili (particolato Pm 10 e Pm 2,5) in Italia è tra i più alti in tutto il mondo.
Il campione di persone preso in esame è di circa 300.000 persone tutte residenti in 9 paesi europei, e lo studio è il primo a mettere in relazione inquinamento e tumori.
Dallo studio emerge che la variazione delle quantità di polveri sottili presenti nell’aria fa variare anche le percentuali di insorgenza di tumori ai polmoni. In particolare ogni incremento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo presenti nell’aria, il rischio di tumore al polmone aumenta di circa il 22%.
La percentuale però sale vertiginosamente al 51% per l’adenocarcinoma, un tutmore ai polmoni che si sviluppa nei non fumatori.
I Paesi che hanno contribuito allo studio sono Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia e i volontari che hann preso parte alla ricerca sono compresi tra i 43 e i 73 anni.