Esami in vista, caldo bestiale e aria condizionata rotta. Eccomi qui, nuovamente in viaggio su di un autobus fatiscente nel quale dovrò tenere il sedere fermo per le prossime dodici ore. Eppure sono felice, dato che alla fermata ci sarà qualcuno di speciale ad attendermi.
La vita, da gran sadica che è, spesso si diverte a rovinare i nostri piani e tra questi anche quello di passare più tempo possibile con il nostro partner. Ricordo quando venni a sapere che avrei trascorso la maggior parte del tempo lontana dal mio lui e mi fiondai su Internet per leggere i pipponi mentali di pseudo-psicologi, pronti a dire che l’amore a distanza è logorante, difficile, sostenibile per poco etc.
Insomma, le notizie non erano poi così rassicuranti, ma io, invece, pur non potendo definirlo un percorso facile, posso sempre dire che c’è speranza! E non prendetemi come una novella Jane Austen, pronta a difendere l’amore eterno a spada tratta, in un fanatismo che fa del sentimento l’unica grande legge universale, sostenitrice de “l’amore trionfa sempre” o del “se è vero amore non lo puoi distruggere”… no, non è così! L’amore, se c’è, non basta mai a se stesso e bisogna tenerne cura.
Detto questo, ricordando che un solido e sincero rapporto deve essere alla base di qualsiasi tipo di relazione (sia che il partner abiti sotto casa vostra, sia che viva in un altro Continente), vi elenco le “buone maniere” del rapporto a distanza, perché così come a tavola, in pubblico o in privato, anche nell’amore ci vogliono delle buone maniere, specialmente quando si è lontani.
1) Non disperare. Abbiamo detto che c’è speranza, ma se siete voi le prime a non crederci, di certo anche la speranza sarà la prima a morire, altro che l’ultima! Con questo non voglio dire che è buona cosa fingersi sempre allegre e gioiose, perché condividere i propri stati d’animo è importante, ma comunque senza portare all’estremo ciò che si sente.
Come potrà stare il vostro lui, sentendovi disperare al telefono giorno e notte? Per esperienza posso dire che, siano passati uno, due o cento anni, ogni volta che uno dei due prenderà un aereo\treno\autobus per tornare alla vita di tutti i giorni, cioè quella lontana dall’altro, vi scapperà sempre qualche lacrima, così come il primo giorno di distanza sarà sempre terribile. Però, bisogna farsi forza e pensare che più il tempo lo si lascia scorrere serenamente, più passa velocemente.
2) Progettare sempre gli incontri. Di certo nessun componente della coppia, che sia lui o lei, potrà passare un tempo sereno se c’è l’incognita del quando vi rincontrerete. Non sapere quando ci si rivedrà, lasciando tempi indefiniti, è abbastanza deleterio. Un buon metodo per continuare in maniera serena è quello di decidere, prima di separarsi, quando ci si vedrà di nuovo.
Il massimo è scegliere da subito la data e comprare da subito i biglietti del viaggio (che, d’altro canto, se presi prima costano anche di meno). Non sempre questo è possibile (la vita, oltre che sadica è anche molto poco definita) e tra impegni di lavoro, studio e quant’altro non si sa con esattezza la data dell’incontro, quindi in questo caso è comunque bene mettere un punto fermo come “dopo il 3 Giugno ci vediamo di sicuro, spero anche prima, ma altrimenti sicuro dopo il 3 Giugno”.
Insomma, sapere anche a grandi linee quanto dovrà essere lunga la pena, aiuta a sopportarla e contare insieme i giorni che passano è sempre romantico… meno venti giorni…meno dieci…meno uno…
3) Venirsi incontro. Se siete lontani, significa che entrambi avete degli impegni maggiori che vi tengono distanti. Non bisogna credere che il proprio compagno sia l’unico che dovrà rinunciare a qualcosa per vedere la sua dolce amata, cioè voi. Insomma, abbiamo lottato per la parità dei diritti, però ancora a volte ci piace essere trattate come il gentil sesso che non può muovere passo o si frantuma in mille pezzi.
Se il vostro partner è venuto da voi già tre volte, magari la quarta dovreste pensare che sia il caso di raggiungerlo voi. Inoltre, sempre se il vostro compagno non ha una miniera di diamanti (cosa che gli auguro), ricordate che anche lui ha bisogno del denaro per sopravvivere e non ne ha una riserva illimitata, perciò una buona idea è quella di dividere le spese del viaggio in due.
4) Avere fiducia. Come pensate di vivere lontani se nessuno dei due si fida dell’altro? Se siete convinte che, non appena sarete lontane, lui farà un festino con tutte le sue ex o con tutte quelle “brutte sciacquette” che gli girano attorno, allora perché restate con un uomo simile?
Se davvero per voi non è capace di stare per qualche tempo da solo o se non pensate che soffra quanto voi la lontananza, allora perché sprecare altro tempo con lui? Il problema è che, spesso, anzi diciamo sempre, tendiamo ad ingigantire ciò che ci circonda, specialmente nelle situazioni tristi, perché si sa, la donna è l’essere più teatrale del mondo animale.
Abbiate fiducia, purtroppo al mondo non siete l’unico essere di sesso femminile, per quanto lo vorreste, ed è inevitabile che anche lui entri in contatto con qualche altro individuo dotato del seno.
Questo non deve essere un problema, se tutto avviene nel pieno rispetto della coppia. Prendetela anche come una messa alla prova, sia per lui che per voi, perché anche voi entrerete in contatto con tanti mollaccioni e come spesso non vi accorgerete degli uomini che vagamente vi corteggiano, perché sanno che il vostro compagno è lontano, nemmeno lui calcolerà più di tanto quelle grandi stronze ( eh, perché è così che le chiamerete, se non peggio) che gli ronzano vicino come l’ape col fiore.
5) Non dare colpe. Spesso la nostra tristezza per la lontananza si trasforma in rabbia che, ovviamente, tendiamo a scaricare sull’oggetto che ce la causa.
In genere è questo il nostro ragionamento:
Siamo lontanià sono triste perché siamo lontanià è colpa sua se siamo lontanià brutto bastardo che mi ha lasciato qui da sola a morire, lo odio!
Se l’altro ha fatto delle scelte (lavorative, familiari etc.) che lo hanno portato via da voi, non rinfacciateglielo e quel tempo che avete per sentirvi, non sprecatelo litigando. Ricordate, è la vita che è sadica, non il vostro lui. Non è colpa sua o vostra se siete lontani, è solo andata così, non durerà di certo per sempre.
6) Progettare l’happy ending. L’ultima consiglio è infatti proprio quello di ricordare che non sarà sempre così! La vostra volontà è quella di tornare insieme, di finire il supplizio il prima possibile e quando una cosa la si vuole, la si ottiene. Non fa male fare dei progetti un po’ alla lontana e dirsi che presto, quando quella cosa che vi impedisce di stare insieme sarà finita, starete vicini come desiderate.
Ci piace sentire frasi principesche, quindi lasciamo pure che i nostri partner ce le dicano, perché sognare e fare di tutto per rendere il sogno realtà è una fonte d’unione per entrambi.
Conclusione: i lati positivi.
Tra pianti, disperazioni e gelosie c’è un raggio di luce, mica può andare sempre tutto male!
Stare lontani è doloroso, ma questa messa alla prova del vostro rapporto può portare anche degli utili. La coppia si schiarisce un po’ le idee: se ci si rende conto che il gioco non vale la candela, allora dopo un po’ entrambi deciderete di mettere fine al supplizio; ma se ci si rende conto che ciò che si desidera è veramente l’altro, allora si continuerà a stare assieme con una consapevolezza che prima non avreste potuto acquisire.
E poi, via i musi lunghi, non siamo più nell’era del piccione viaggiatore! Internet, Skype, telefono, cellulare, webcam, sono tutti strumenti pronti a lenire la grande mancanza. La domenica guardavate sempre un film assieme? Perché non farlo ancora? Si fa partire il film allo stesso istante e lo si commenta via telefono o chat. Avete visto qualcosa di bello? Perché non mostrarglielo? Fate una foto.
I modi per condividere con l’altro sono molti, nessuno dei due sta partendo per un altro universo, il vostro cavaliere dall’armatura splendente vive nel vostro stesso mondo e presto lo rivedrete.
Per quanto riguarda me il mio autobus si è fermato e direi che è il caso di ritoccare il trucco prima che lui si chieda se quella che è arrivata è la sua ragazza o lo zombie mangia-cervelli dell’ultimo film horror visto.
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