Non è mai facile quando in un rapporto uno dei due partner ha dei problemi, specie se si tratta di personaggi pubblici, di atleti e di brutte storie di doping.
E non è certo facile per Carolina Kostner parlare del suo Alex Schwazer e del loro rapporto. Tuttavia eccola comparire sulle pagine di Vanity Fair e raccontare le sue verità, i suoi sentimenti e le emozioni di questi ultimi mesi prima e dopo la positività di Alex Schwazer a un test antidoping prima dei Giochi di Londra 2012.
“Io l’avevo visto soffrire tantissimo negli ultimi tempi. Lui è una persona molto chiusa e introversa, anche per questo aveva scelto di fare quello sport in cui passi ore e ore da solo per strada” – spiega Carolina a Vanity Fair – “Sempre, sempre solo. Sono tante le cose che credo gli abbiano fatto male. Come quando ha vinto l’oro a Pechino e la notizia più importante sembrava non la sua medaglia, ma il fatto che io fossi la sua fidanzata. Le cose poi montano”.
Una donna che cerca di andare a fondo, ma che fa capire quanto sia difficile e ci voglia rispetto. “Io non mi permetterò mai di analizzare i suoi problemi in pubblico – ha continuato Carolina – ma nemmeno con lui da solo. Nessuno può sapere cosa gli sia passato nella testa”.
Insomma uno sport di solitudine per una persona, forse, troppo introspettiva e solitaria, anche nella vita privata. La Kostner, infatti, racconta anche delle loro uscite insieme e con gli amici. Serate in cui pare che Alex non si divertisse più, un non divertirsi che Carolina interpretava come una possibile tensione per le gare olimpiche.
“Non gliel’ho mai chiesto se era proprio quello, perché io per prima, quando sono tesa, non sopporto che le persone mi stiano addosso. Così ho fatto finta di nulla, stavo in pista cinque, sei ore al giorno, ci vedevamo nei weekend, io cucinavo per lui, così quando tornava era tutto pronto: era il mio modo di stargli vicino”.
L’intervista, poi, giunge ad una fatidica domanda, ovvero se Carolina si sente pentita di non aver mai chiesto nulla. La risposta è tutt’altro che secca e veloce. La Kostner spiega come ci sono domande nella sua testa a cui non sa trovare una risposta.
Tuttavia è critica e dice: “Ma sa come si dice: dopo, siamo tutti più furbi. Avrei potuto, avrei dovuto. Fuori dal ghiaccio io sono una ragazza di 25 anni e lui un ragazzo di 27. Facciamo i nostri errori, soffriamo o non soffriamo. Nelle storie ci sono sempre gli alti e bassi: si litiga, ci si vuole bene. Siamo giovani, la vita cambia e ci cambia”.
Leave a Comment