Passeggio per il centro e davanti alle vetrine della mia profumeria preferita butto l’occhio per controllare se quello che sto aspettando non sia per caso esposto dove di solito stanno le fragranze di Etat Libre d’Orange, la mia nuova passione. Ed eccolo lì, finalmente, l’ultimo nato: Archives 69. Un nome che oltre ad indicare un profumo piuttosto intrigante, è innegabilmente un indirizzo di Parigi. Un nome, un indirizzo, una dichiarazione di intenti.
La storia d’amore cominciò qualche anno fa, quando alla ricerca disperata di un bistrot, mi trovai a passare per Rue des Archives e venni colpita senza possibilita’ di scampo: dietro alla vetrina diversi flaconi, tutti simili nella forma ma ognuno distinto da un’immagine colorata, pensata diabolicamente per coglierti alla sprovvista con finto candore, ed enfatizzata da nomi chic, piuttosto evocativi, tanto da permetterti di concederti un sorrisino imbarazzato davanti alle amiche. Nomi tipo “Sécrétions Magnifiques”, “Putain des Palaces”,” Je suis un Homme”, “Vraie Blonde”.
Non occorre conoscere il francese. Basta un po’ di intuito. Inoltre l’immagine sui boccetti, provocatoriamente lineari (al contrario delle astronavi in miniatura che tanto piacciono alle griffe, quasi fosse più l’occhio che l’olfatto a doversi appagare), parla da sé: la pistola ad esempio (“Je suis un Homme”) che diventa in modo esplicito un simbolo fallico oppure precisi e spiazzanti riferimenti anatomici reinterpretati in chiave pop.
Niente di morboso dunque, ma piuttosto il sentore di una pura gioia sensual-sessuale: l’obiettivo del creatore del marchio, Etienne De Swardt, ex Givenchy, poi mente creativa della marca di profumi per cani ‘Oh my dog !’ e infine fondatore del suo Libero Stato del Profumo Rivoluzionario.
Etat Libre d’Orange è, come dice il suo nome, un paese libero da ogni censura. E l’articolo 1 della sua Dichiarazione di Indipendenza recita “Il profumo è morto, viva il profumo! Noi proclamiamo … la nascita di un territorio affrancato: lo Stato libero d’Orange. Una terra di libertinaggio olfattivo, libera da tabù, che riconosce come suoi sovrani l’insubordinazione e l’erotismo olfattivo.”
Ogni fragranza nasce da una storia e rimanda a riferimenti olfattivo/culturali molto precisi. “Jasmin e Cigarettes” ad esempio: dedicato alle divine del bianco e nero, Greta Garbo e Marlene Dietrich, unisce il gelsomino, che evoca la freschezza delle notti passate all’aperto, ad un sentore di tabacco, rimando immediato a situazioni amorose torbide e fumose.
È un percorso, un incitamento a lasciar trasparire i propri desideri, i propri segreti e le ossessioni più intime. Per indossarle sulla pelle e usarle come un codice per iniziati.
Ed è a questo punto che arriva Archives 69: rue des Archives, abbiamo detto, è l’indirizzo di Etat Libre d’Orange ed Archives 69 è l’essenza di Etat Libre d’Orange, concepita per aprire il cuore a tutte le possibilità. La sua creatrice, Christine Nagel, lavora concentrandosi su una materia prima, impastandola, triturandola, stancandola fino ad interpretarla in modo totalmente inedito e audace. Anche la qualita’ delle materie prime, naturali, diventa indecente.
Composizione: Mandarino, Pepe rosa, foglie di Peperoncino, Orchidea & Prugna JE, Incenso, Canfora, Benzoino, Patchouly, Muschio.
Voglio Jasmin e Cigarettes! me lo immagino già…
io ho un campione, è stranissimo…