Arriva dall’Università di Greenwich la nuova teoria di Joanne Finkelsten, docente di Scienze Sociali, che afferma: “Il cibo è diventato una fonte di intrattenimento”. E’ risaputo che una persona non è sola se ha davanti un piatto di spaghetti! Ma come dimostrarlo in maniera visiva e come creare un connubio tra le due cose?
Ne è nata così una collaborazione gustosa e chic: accessori tutti da “mangiare”, presi dalle case di alta moda e rivestiti con mirtilli, lattuga, noci e tanti altri ingredienti. Il risultato è una capsule collection davvero invitante. Pezzo di punta è l’anello con il prosciutto crudo disposto a forma di rosa.
La sociologia dei consumi già in passato ci ha dimostrato come il cibo possa essere condizionante nella vita di una persona: a partire dal rilascio di serotonina che migliora l’umore, a finire alla psicologia del colore del cibo sulla nostra mente. Da qui il passo verso la moda è breve, proprio perché l’acquisto di cibo, il consumo e il ripetersi di queste abitudini fanno moda, sia in maniera positiva che negativa. Pensiamo alla moda del fast food o addirittura alle patologie che ne scaturiscono dalla sola visione di un alimento (bulimia, anoressia…). In entrambi i casi siamo di fronte ad un circolo vizioso dal quale è difficile tirarsi fuori, proprio come succede con lo shopping compulsivo: si acquista per accontentare il proprio stato d’animo e non per necessità.
Vantaggio facilmente fruibile dal connubio moda-cibo è quello di spendere in maniera divertente e allo stesso tempo apprezzare cibi solitamente poco consumati come cavoli e verdure in genere…
Chissà se rimarrà tutto solo in fotografia o se qualche stilista prenderà spunto per i prossimi mood.