Per la bella Kim Kardashian e per tutta la famiglia più nota dello showbiz, non è un periodo facile. Esclusa la gioia per la gravidanza di Kourtney e per quella “paventata” di Khloe, i grattacapi non mancano di certo. Infatti, dalle udienze con gli avvocati per il divorzio dal giocatore NBA Chris Humpries alla gestione di questa fase con i media che manipolano ogni dichiarazione e perseguitano l’intera famiglia, per la bella Kim i fattori di stress non mancano di certo.
A tutto ciò si va ad aggiungere un’indagine per sfruttamento del lavoro minorile! Già, perché a quanto pare alcuni dei prodotti griffati Kardashian, che negli Stati Uniti spopolano soprattutto tra le ragazzine di buona famiglia, sono realizzati in Cina sfruttando ragazzini minorenni; gli unici in grado di realizzare prodotti “in miniatura”. Ovviamente, questa forza lavora sarebbe anche sottopagata e costretta a lavorare in condizioni disdicevoli. Proprio per questo in tanti stanno chiedendo, soprattutto alla più nota delle sorelle, di verificare quanto di questo sia vero e di “cancellare” queste fabbriche che sfruttano i bambini e gli operai, per affidare la produzione della griffe “Kardashian” ad imprenditori onesti.
Le sorelle Kardashian per il momento “nicchiano” dietro un “non sappiamo se sia vero, verificheremo“, ma vedremo se al termine dell’indagine si farà davvero qualcosa per aiutare questi poveri ragazzini costretti a lavorare, anche 12 ore al giorno, per un tozzo di pane. Si dice che Kim abbia voglia di maternità, allora non resta che sperare che si senta responsabile anche di questi bambini, come farebbe una vera donna e una vera mamma.