La duchessa di Cambridge è una persona “ambiziosa” e “blanda”, che dovrebbe essere nominata dalla Gran Bretagna, come la “regina delle wags”, secondo un’eminente scrittrice femminista. In una critica aspra repubblicana, Joan Smith afferma che Kate potrebbe essere paragonata a Cheryl Cole e Coleen Rooney e sostiene che ha “fatto ben poco”, oltre a sposare il principe William e a rimanere incinta.
Questa critica arriva dopo la precedente accusa velenosa e sconvolgente di Hilary Mantel, che ha denominato la Duchessa come “un machinino con gli occhi morti”. La scrittrice di Bring Up the Bodies l’ha anche etichettata, come una principessa “automa”, “progettata dal comitato”, che è passata dall’essere “una bambola snodabile, sulla quale degli stracci vengono appesi” ad una donna “il cui unico scopo” è quello di partorire.
Ora Joan Smith ha dedicato un capitolo a Kate Middleton, nel suo libro The Public Woman, in cui definisce la Duchessa come la “regina delle wags” e afferma: “dall’età di 30 anni, la Duchessa di Cambridge ha fatto ben poco, da quando ha lasciato l’università, eccetto sostenere il suo ragazzo, sposarlo in grande sfarzo e rimanere incinta. Non è mai parsa con una propria indipendenza – persino i suoi vestiti sono stati pagati dal suocero. Ambiziosa, incontroversibile e blanda, Kate Middleton è regina delle wags”.
Per chi non lo sapesse, il termine “wags” è un acronimo, particolarmente usato dalla stampa britannica, per indicare le mogli e le fidanzate di calciatori di alto livello; e per questo motivo, la femminista compara la Duchessa a Coleen Rooney e Cheryl Cole, sostenendo che Kate è diventata famosa “non per i suoi successi, ma per la sua disponibilità nell’interpretare il ruolo più tradizionale delle donne: sposarsi e rimanere incinta”.
Non sarà, invece, che Joan Smith parli per invidia?
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