Non sembra esserci ancora via d’uscita dalla crisi economica per l’industria italiana che secondo i dati Istat non gode di buona salute. A luglio è stato registrato un nuovo calo per ordini e fatturato, su base annua il nono consecutivo per gli ordini e il diciannovesimo per ricavi. L’indice calcolato dall’Istat cala rispettivamente dello 0,7 e dello 0,8%.
Rispetto a giugno, la riduzione del fatturato dipende per uno 0,9% dal mercato interno e per uno 0,6% da quello estero. Gli indici del fatturato hanno il segno meno in diversi settori: i beni di consumo (-1,6%), i beni strumentali (-1,3%) e i beni intermedi (-0,4%).
L’unico segno positivo si registra nel settore energetico (+2,4%). Un po’ meglio anche il fatturato nelle industrie manifatturiere (+1,7%), mentre letteralmente a picco va la fatturazione della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-13,1%).
Per quanto riguarda gli ordinativi, nella media trimestrale, gli ordinativi totali crescono (+2,3%) rispetto al trimestre precedente, soprattutto nel settore tessile, di abbigliamento, pelli e accessori (+10,8%), mentre un calo spaventoso interessa la richiesta della fabbricazione di mezzi di trasporto che porta a casa un impressionante -21%.