“La vita è una sequela di fatti, alcuni belli, altri meno. A me affascina la casualità di questi fatti. Se penso di essere sposato da 57 anni con una donna che ho conosciuto sotto la statua di Cupido in Trafalgar Square, penso che il caso sia una cosa meravigliosa.” Così diceva Ottavio Missoni, noto e prestigioso stilista italiano, scomparso nella notte nella sua abitazione a Sumirago, presso Varese.
Conosciuto in tutto il mondo con la sua Maison d’abbigliamento, aperta nel 1953 con l’amata moglie Rosita Jelmini, Missoni era stato noto in gioventù per le sue grandi doti atletiche, vincendo otto titoli nazionali nei 400 metri e partecipando ad una Olimpiade da cui uscì celebrato da tutto il mondo dello sport italiano come una “radiosa cometa”, così scrisse di lui Gianni Brera su La Repubblica.
Icona di stile e del grande Made in Italy, sembra che la fortuna di Missoni sia dovuta alla sua grande bravura e intelligenza di coniugare la sua parte nobile, che ottenne da una madre contessa austro-ungarica, con la sua parte corsara, dal momento che pare fosse imparentato con il pirata Misson. Queste sue nature si sono fuse nel suo lavoro di stilista, creando sempre collezioni di grande classe, presentate nella maniera più rivoluzionaria possibile, nel panorama italiano e mondiale.
Notissima infatti la prima sfilata in happening del 1968 alla piscina Solari, il concerto in patchwork e il recente zigzag. Straordinario anche nella vita, con un’autoironia pungente ed elegante, Ottavio Missoni lascia un indelebile ricordo come uomo e come artista.
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