Arriva direttamente dal noto marchio Antica Gelateria del Corso un attento studio sul tipo di gelato prediletto dal mondo dei golosi (e non solo) e su quale riscontro avrebbe il gelato sul nostro stato psico-fisico.
Che il gelato sia un alimento sinonimo di estate, questo è innegabile; così come è inconcepibile passare un’intera stagione estiva senza tuffare le nostre papille gustative nei piaceri dei tanti gusti che le gelaterie (artigianali e non) sanno regalare.
Tuttavia la cosa bella da sentirsi dire, specie dagli esperti, è che il gelato fa bene all’umore. Certo, detta così non ci sembra proprio la scoperta dell’acqua calda. Io, care lettrici, l’ho sempre sostenuto (e sinceramente credo anche voi) che un buon gelato è capace di far andar via ogni pensiero cattivo. Certo, si parla di gelati seri ehh… gusti pesanti, ben cioccolatosi e con panna a gogo.
Ma bando alle ciance: se sono gli esperti a dire che il gelato fa bene, un gelato in più questa estate possiamo certamente permettercelo no?
Secondo lo studio cioccolato e bacio sono ideali per chi ha un po’ il morale basso, così come la panna invece è consolatoria; caffè e tiramisù sono indicati per chi vuole ricaricare le batterie, mentre pistacchio, amarena e i gusti più esotici (come mango, kiwi, ecc) sono un’ottima alternativa per chi vuole rilassarsi (magari sotto un ombrellone e sulla sdraio in spiaggia); la crema è il gusto degli innamorati, mentre le persone contente (in genere) tendono a mescolare i gusti, anche molto diversi fra loro.
Ma non è tutto, perché gli esperti intervistati hanno dato un’analisi ben più dettagliata di come il gelato influisca sulla psiche: secondo il 73% degli specialisti gustare un gelato dà benefici prettamente psicologici, creando un piacere psicofisico (31%), determinando un ritorno all’infanzia (27%) ed emozionando (24%).
“Una piccola coccola che ci prendiamo e che ci fa fare un passo indietro ai tempi dell’adolescenza”, così definisce il gelato Francesca Saccà, psicologa e psicoterapeuta, che continua dicendo: “il gelato permette di tornare all’infanzia: è qualcosa che ci rendeva felici da bambini. Al di là del piacere dovuto alle caratteristiche legate al gusto, c’è anche questo aspetto psicologico”.
E per concludere ecco cos’altro ha scoperto Antica Gelateria del Corso. Partiamo dalla tipologia: cono, coppetta o stecco? Secondo i dati raccolti il primo è preferito da coloro che sono alla ricerca di condivisione (36%), evasione (32%) e conferme negli altri (25%); diversamente la coppetta viene scelta dagli amanti del relax(41%); mentre lo stecco sarebbe associato a chi vuole provare forti emozioni (45%) o non vuole perdere troppo tempo (38%).
Insomma, che sia cono, coppetta o stecco e che il gusto sia limone, crema, cioccolato, bacio di dama, puffo, gianduia e chi più ne ha più ne metta, non possiamo che concludere dicendo: ad ognuno il suo gusto ma… viva il gelato!