Hitler che prega, inginocchiato, nel bel mezzo del ghetto di Varsavia. Un’immagine che la Storia ci direbbe essere un’illusione, un avvenimento surreale, eppure realizzatosi grazie all’irriverente e a volte blasfema arte di Maurizio Cattelan.
L’artista italiano ha infatti realizzato una statua del leader del nazismo tedesco che lo ritrae in atteggiamento di contrizione, in ginocchio a pregare, e l’ha posizionata proprio al centro del ghetto di Varsavia, luogo simbolo della persecuzione nazista a danno degli ebrei, perpetrato dagli aguzzini del regime durante gli anni della dittatura di metà Novecento.
Immediata la protesta e le urla di indignazione per questo ennesimo atto fortemente provocatorio da parte di Cattelan, che come al solito non da spiegazioni, ma continua a lanciare le sue “patate bollenti” sconvolgendo l’opinione pubblica. L’artista milanese è infatti noto per le sue opere a metà tra scultura e happening che sconvolgono l’opinione pubblica da diversi decenni ormai, come la famosissima La Nona Ora del 2001, in cui Maurizio Cattelan ha raffigurato Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite.
Neanche a dirlo anche quella statua,
Immediata infatti la dichiarazione pubblica dal Centro Simon Wiesenthal, famosa organizzazione fondata dall’omonimo “cacciatore di nazisti”, che ha definito l’opera “una provocazione insensata che insulta la memoria delle vittime ebree del nazismo”. Un sentimento di indignazione giusto e condivisibile, ma dopo tutto l’arte non è forse la massima espressione della libertà del singolo?
Cattelan ha sicuramente fatto di questa concezione artistica un must!