Gae Aulenti, si è spenta la scorsa notte a Milano all’età di 84 anni, è stata una delle figure più importanti del design e dell’architettura italiana. “La signora dell’architettura” come veniva chiamata Gae, era malata da tempo, ma ciò non la fermava dall’essere attiva fino all’ultimo, uno dei suoi recenti progetti è stato l’aeroporto di Sant’Egidio a Perugia che verrà inaugurato il 3 novembre, e il quale è stato interamente firmato dall’architetto.
La sua ultima apparizione in pubblico, infatti, risale allo scorso 16 ottobre, quando le fu conferita la Medaglia d’Oro all’architettura alla Triennale di Milano. Tra le tante opere architettoniche disegnate da Gae Aulenti spicca il Museo D’Orsay a Parigi, l’Istituto Italiano di cultura a Tokyo, l’Asian Art Museum di San Francisco, l’allestimento del Museo Nazionale d’Arte moderna del Centre Georges Pompidou di Parigi, nonché la ristrutturazione di numerosi siti architettonici italiani come Palazzo Grassi a Venezia, le ex- scuderie papali al Quirinale e il Palazzo Branciforte a Palermo, per citarne i più famosi.
Gae, però, non fu solamente architetto, ma un’artista impegnata a tutto tondo, fu designer e scenografa, tra le sue creazioni anche la famosa “Lampada pipistrello” o la collaborazione come scenografa con Luca Ronconi.
Ciò che la rese grande nell’orizzonte dell’architettura non furono solamente le sue capacità tecniche, ma soprattutto la sua visione del mondo e il suo pensiero
“L’architetto, deve saper leggere il contesto perché molto spesso le radici sono nascoste e sotterranee. Il saperle riconoscere e farle apparire è il grande lavoro di rilettura storica di un luogo“.
Gae Aulenti lascia un segno in quasi ogni città del mondo, la sua scomparsa segnerà un grande vuoto per l’Italia e soprattutto per Milano, la città nella quale aveva deciso di vivere e che saluta la sua signora dell’architettura con profondo cordoglio.
Tanti i messaggi dalle autorità, tra cui il presidente del Senato Renato Schifani il quale rende omaggio alla sua “visionaria creatività” e alle sue opere architettoniche che “da Parigi a Barcellona, l’hanno consacrata come il testimone dello stile italiano nel mondo”.
Milano si unisce in un giorno triste, e saluta una una grande donna della cultura italiana.
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