Non si riesce ancora a far passare l’idea che un nuovo essere umano nasce dall’incontro tra un ovulo e uno spermatozoo, questa è la natura nuda e cruda e non c’è nulla di più naturale. Ma molti hanno rivestito questo evento biologico-riproduttivo di “senso”, di “mistero”, di “afflato religioso” e di tante altre cose che con la “natura” delle cose c’entrano poco. Gli esseri umani, in fondo, sono dei poeti romantici.
Il problema è che questo “senso”, caricato su un evento biologico, considera come un flagello qualsiasi tipo di riproduzione umana che non avviene mediante il coito. Un pene in potenza (possibilmente quello del marito) deve eiaculare in una vagina, poi si comincia a sperare nel “miracolo” della natura e nel “dono” di Dio. Una visione poetica, non c’è che dire.
Ma quelle coppie che non credono ai miracoli, che sono sterili, che non hanno voglia di assumere la propria vita come destino ineluttabile da accettare con rassegnazione e che vogliono a tutti i costi un figlio e che potrebbero affidarsi alla medicina del Terzo millennio per essere finalmente fecondi, cosa devono fare?
Per ora devono ancora aspettare che il sistema giuridico si decida a promulgare una legge che permetta la fecondazione assistita eterologa.
Infatti, la Corte Costituzionale ha rinviato gli atti ai Tribunali che avevano presentato ricorso sulla legittimità costituzionale della Legge 40/2004. Alcuni articoli di questa legge, che riguardano la fecondazione assistita, prevedono il divieto di fecondazione eterologa, ossia con ovociti o gameti non appartenenti alla coppia, sulla base di tre ordinanze di rinvio dei tribunali civili di Milano, Firenze e Catania.
La Corte Costituzionale ha, come dire, sospeso il giudizio in virtù di una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 3 novembre 2011 che stabilisce che impedire per legge alle coppie sterili di ricorrere alla fecondazione in vitro eterologa non è una violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Alcuni considerano questa sospensione del giudizio come uno spiraglio per poter continuare a dibattere e magari tra un po’ di tempo riaprire la questione.
Ci vorrà tempo, comunque, e le coppie sterili che vogliono a tutti i costi un figlio devono ancora aspettare prima che cambi la mentalità generale, prima che si abbandoni la visione poetica della vita per affidarsi a una visione semplicemente biologica.
Le leggi sono scritte dagli uomini e ogni uomo porta dentro di sé le proprie convinzioni; la legge deve essere uguale per tutti, ma non è detto che la legge vada sempre bene per tutti.
Comunque, le cose per ora stanno così e le coppie sterili devono farsene una ragione… o trovare altre ragioni.