I cosiddetti “mitici” anni ’80, li ricordate? Quelli dell’avvento della televisione commerciale, della diffusione delle radio private colme di deejay ripetitori di banalità, quelli dell’incremento spropositato del debito pubblico, della fine della Guerra fredda e del Comunismo; quelli della “mediatizzazione” del successore di Pietro con i suoi Papa-boys, quelli della nascita delle griffe e dei nomi propri (di un estraneo) sulle proprie mutande; quelli dei viaggi di massa nelle località esotiche, Seychelles, Canarie, Ibiza e poi Egitto, Mar Rosso, alla ricerca di caldo e sole e donne sempre più discinte, in topless, o magari nude in qualche spiaggia nudista, tanto per provare e poi perché non in Tailandia, con le minorenni.
Quei “mitici” anni furono anche quelli del cambio di linguaggio, molto più disinibito, e così, dal “fare l’amore” o “fare all’amore” si è passati al “fare sesso”; tra amiche o amici o colleghi chi ancora diceva di aver fatto l’amore con il marito veniva vista come una retrò; l’amore era diventato “rapporto sessuale”, in definitiva “sesso”. Furono gli anni nei quali abbiamo assistito alle prime separazioni e ai primi divorzi, una volta non era nemmeno pensabile “separare ciò che Dio aveva unito”; i primi casi di separazione furono visti come una sorta di sfiga, diciamo così, poi, però, la sfiga di molti divenne una consuetudine, tanto da arrivare a vedere con sospetto le coppie che stavano insieme da decenni (sarà per convenienza, si pensa). E questa crisi delle coppie favorì il passaggio dall’amore al sesso, inevitabilmente. Ma se si passa al sesso occorre proteggersi, le donne di sicuro hanno dovuto proteggersi dalle possibili gravidanze e così si diffuse l’uso della pillola o di altri tipi di anti-concezionali; sono stati anche gli anni degli aborti legali, quest’ultimi, grazie alla battaglia dei Radicali, emersi dalla clandestinità.
Negli anni ’90 tutto ciò si era consolidato e aveva prodotto una certa apatia, un disorientamento generale, una caduta verso il basso; ma il “potere” non poteva permettere alle persone di prendere consapevolezza dell’illusione nella quale erano cadute e allora ha costruito il modello “Celebrità”. Certo, le Star ssono sempre esistite, anche prima di questi anni, ma erano considerate dal popolo come un passatempo, un qualcosa di avulso dalla vita quotidiana; al massimo alcuni operai appendevano un poster di Marilyn Monroe in officina, o gli adolescenti appendevano alle ante dell’armadio i poster delle loro band preferite, ma nulla più.
E invece, negli ultimi anni del secolo scorso, il concetto di celebrità è penetrato nelle nostre vite e nelle nostre giornate; tanto si sono dati da fare i Media da farci credere che chiunque può diventare una celebrità, basta apparire in televisione. E così, abbiamo spostato i nostri desideri dal reale all’immaginario e i nostri piccoli amori si sono persi tra sesso e celebrità, mentre il grande amore veniva rappresentato solo in qualche film hollywoodiano, pochi ormai, all’interno di una programmazione cinematografica dedita ai generi action o thriller.
Ma anche il cinema ci avrebbe ben presto stancati e così ecco arrivare, come avvento di una nuova éra, la Rete. Nei primi anni del Duemila sempre più persone hanno avuto accesso ad internet; le tariffe telefoniche si ridimensionarono per facilitare la diffusione di questa nuova tecnologia e moltissime persone si sono buttate a pesce in questa rete e hanno cercato rapporti, relazioni e sesso. Un’ordalia completa, possibilità infinite di conoscere vari tipi di persone sparse ovunque e magari raggiungibili nel fine settimana o, per i più diffidenti, raggiungibili in chat e poi, con l’evoluzione della tecnologia, raggiungibili in cam e in cam poter fare di tutto, anche il cosiddetto “sesso virtuale”.
Alcuni/e hanno anche creduto di trovare l’amore in Rete, ma il più delle volte si sono ritrovati con una bella scottatura. Ad oggi, nessuno sa più dire cosa sia esattamente l’amore e soprattutto dove trovarlo; qualsiasi discorso serio sull’amore ha un sapore vecchio, se qualcuno parla di amore deve farlo in modo “easy e light”, deve fare parte del gossip e non di altro; d’altronde in quale categoria possiamo ormai inserire discorsi seri sull’amore? Forse in qualche sezione di psicologia, come fosse un problema da risolvere e non più una condizione che fa stare bene. Insomma, questa è la situazione e non so proprio cosa ci riserverà il futuro. Forse, per molti anni ancora rimarrà in noi la nostalgia dell’amore, un qualcosa che abbiamo perso, tra sesso e celebrità.