E’ da qualche giorno che online si sente parlare e discutere di uno studio della Michigan State University contrapposto a quello della Università del North Carolina, tema del contendere il fatto che l’uno descriva le donne “multitasking” (cioé tutte noi) come iper stressate (sai che novità…) e al contempo l’altro le descrive come felici e soddisfatte (mica ci puzza avere un lavoro “monotono”).
Come se le due cose non potessero convivere in ogni donna che lavora e vuol fare svolgere al meglio il proprio ruolo, tanto da esserne soddisfatte. Anche perché chi è più puntiglioso di una donna che vuole raggiungere il proprio obiettivo? Nessuno… Le considerazioni che i due studi fanno e andrebbero stampate e appiccicate sul frigo di ogni casa, e che noi abbiamo trovato più interessanti sono queste:
In famiglia gli uomini dovrebbero aiutarci di più nelle faccende domestiche e nella “gestione” dei figli, cosa che accade raramente soprattutto in Italia. Inoltre, per le donne con figli ci sarebbe bisogno di orari di lavoro flessibili, che consentano a tutte di potersi occupare senza troppo stress dei bambini e di godersi (realmente) la famiglia e la crescita dei figli. Ci sarebbe poi bisogno di incentivi che favoriscano il ruolo anche economico delle donne nella famiglia. Insomma, bisognerebbe aiutare le donne ad essere più orgogliose di ciò che fanno, magari supportandoli prima come uomini (innamorati) e poi come semplici persone.
Infine, sembra banale dirlo, ma da entrambe le ricerche emerge che le donne casalinghe hanno meno relazioni e spesso rischiano l’isolamento, mentre quelle impegnate anche in campo lavorativo sono raggiunte da più stimoli e quindi riescono a condurre una vita sociale piena e soddisfacente. E chi l’avrebbe mai detto??? 😉
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