Fino a qualche anno fa i “contenitori domenicali” erano uno spazio per lo svago e il sorriso, per consentire alle famiglie italiane, riunite a casa la domenica, di poter guardare qualcosa di piacevole. Peccato, che questa televisione si sia persa col tempo e che la domenica pomeriggio sia diventata una vera e propria filastrocca di tragedie e litigi.
Già, che si tratti della “classica” Domenica In di mamma RAI, oppure, della Domenica Live di Mediaset, il fattore comune sono le storie in negativo, o quanto meno in chiaro scuro che si raccontano. Tra tragedie, cronache e lacrime, ci sguazza meglio di tutti Barbara D’Urso, che con la sua domenica tiene incollate alla TV milioni di donne italiane, morbosamente avvinghiate ad ogni rivelazione su delitti efferati o storie dal finale tragico. Per non parlare delle correlazioni tra politica e cronaca, dell’IMU che diventa un’arma sfascia famiglie, che non consente di mandare i ragazzi in discoteca, perché impoverisce le famiglie.
Ai delitti insoluti, di cui si sviscerano anche i particolari più macabri, cedendo alla spettacolarizzazione della sofferenza. Unico baluardo che resiste con leggerezza è Victoria Cabello e il suo personalissimo “Quelli che…”, che rimasto senza il suo ingrediente principale, cioé il calcio, è divenuto l’unico contenitore divertente della domenica. Con le tragedie raccontate in casa RAI e Mediaset, persino il ritorno di Simona Ventura, per molti versi un flop, su Cielo con Cielo che Goal è gradevole e guardabile. Non sarebbe forse il caso di offrire agli italiani un’altra TV meno morbosa e piangereccia?
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