Dopo le bocce della Capriotti arrivano in studio il divertimento e l’ironia di Jerry Calà accompagnato dalla famiglia e dal figlio Jonny, cui puntano tutte le attenzioni di Barbara D’Urso. Calà racconta i suoi esordi, quando scappava di casa per andare a suonare in parrocchia e quando venne poi “sgamato” dal padre. Jerry parla con entusiasmo dei suoi genitori, ancora in vita, e racconta di quando nato il suo primogenito non lo chiamò Salvatore come il padre, ma Jonny. E il padre si offese così tanto che non lo chiamò mai più per nome, tanto da non averlo mai chiamato Jonny.
Adesso il nonno lo chiama Jonny e il problema sembra essersi risolto, Jerry Calà racconta tutto con la sua solita ironia e lo studio apprezza. Poi parte un servizio che fa un taglia e cuci dei migliori spezzoni tratti dai film di Jerry Calà. Peccato anche in questo caso la selezione faccia incetta delle tante scenette “hot” girate in passato da Calà, ormai personaggio nazional popolare.
Ed ecco l’intervista doppia a Oppini e Smaila, da sempre spalle e amici di Jerry Calà.
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