Sicuramente questa novità creerà ilarità, stupore, reticenza ed incredulità ma la notizia secondo cui impastare il pane aiuta a combattere la depressione e i diversi sbalzi d’umore sta dilagando nel Regno Unito. Ne sono sempre più convinti i gruppi che praticano questa “cura”, fare il pane distrae dai pensieri più cupi perché richiede amore, pazienza, concentrazione.
Moltissime panetterie in tutto il Paese, infatti, si stanno organizzando per aiutare le persone affette da depressione a mettersi in gioco ed affrontare nuove sfide; molti sono gli esempi a cui possiamo rifarci tra cui la Better health bakery che, a Londra, offre corsi di collocamento per gli adulti che vivono con problemi di salute mentale e il forno di Aberdeen, impresa sociale, che offre esperienze di lavoro a 24 adulti con problemi di apprendimento.
Un esempio positivo di questa particolare “cura” è quello di John Whaite, vincitore del Great British Bake Off, che racconta di aver sofferto di depressione paralizzante e di essersi “salvato” grazie al pane e alla sua lunga e dedicata preparazione, “fare il pane è come un Prozac senza pillola” sostiene. Con il tempo Whaite è anche diventato ambasciatore della campagna “Baking a smile” ed è continuamente inondato di messaggi con cui gli si chiedono spiegazioni sull’effetto che la realizzazione del pane può avere sulla depressione.
Che sia una nuovo obiettivo raggiunto per sconfiggere “il buco nero” senza l’utilizzo di pesanti medicinali?