Chiara Vigo: l’arte del cucito a 13 metri di profondità!

Quest’estate, in giro per nuove avventure nella Terra di Puglia, mi imbarco su un peschereccio che fa il giro dello Ionio. Tra una bellezza e l’altra scopro che sotto i nostri mari c’è un tesoro chiamato pinna nobilis, il mollusco più grande del Mediterraneo che produce una “seta” rarissima. Attraverso il web approfondisco la mia ricerca e compare la storia dell’unica donna al mondo che raccoglie questa seta.

Chiara Vigo, di origini sarde, ha 57 anni e tantissima esperienza al telaio. Le sue mani d’oro tessono il filamento della pinna nobilis da diversi anni, ma non si tratta di puro e semplice cucito: è un rito vero e proprio che ogni anno si compie. L’inverno è per la preghiera…Chiara recita formule magiche davanti al mare affinché a maggio, la pinna nobilis,  produca tanta seta per i suoi capolavori.

In primavera è tempo di tuffarsi a 13 metri di profondità per recuperare la materia prima…Chiara lo fa senza bombole e pinne, proprio come gli antichi. E’ proprio dagli antichi che vien fuori questo filato così resistente che sembra grezzo in fondo al mare, ma portato alla luce diventa un vello d’oro soffice. Con questo bisso, venivano cuciti gli abiti di Re Salomone e gli abiti sacri di egizi, Greci ed ebrei. Oltre alla tecnica di recupero dai fondali marini, anche il telaio ha origini datate, precisamente nel periodo mesopotamico.

Le “opere d’arte marine” sono esposte al British Museum, al Louvre e al Museo del Bisso che lei cura personalmente attirando ventimila spettatori e ricercatori l’anno.

L’arte della pinna nobilis permette lavorazioni resistentissime e di valore inestimabile, ma purtroppo rischia di estinguersi insieme alla sua sarta d’eccezione. Unica possibilità di proseguimento dell’attività è Maddalena, figlia ventiquattrenne di Chiara a cui si spera passerà l’anello ricevuto in riva al mare da sua nonna.

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