Justin Bieber ha finalmente deciso di rispondere con la musica a questo periodaccio che sta affrontando, e che sta ledendo abbastanza seriamente la sua immagine pubblica.
Dopo l’arresto per guida in stato di ebbrezza, l’aggressione subita nello Starbucks da parte di un giocatore dell’NBA, l’aggressione da lui perpetrata ai danni dell’autista della sua limousine, la petizione per revocargli la green card, il cantante pop, nonostante tutto ancora idolo delle ragazzine e di qualche loro madre, ha deciso di lanciare Broken, il suo nuovo singolo, per il quale ha collaborato con il rapper Blake Kelly. Il brano è stato mandato in onda nel mixtape di DJ Tay James, We Know the DJ Radio 4.
Il titolo è molto eloquente, e il ritornello, che fa “I cannot be broken” lo è ancora di più. Nel testo inoltre si leggono chiari riferimenti alla sua situazione attuale: “Immagino si aspettino una mia reazione […] stanno cercando di distruggermi […] ma io non mi farò spezzare […] non possono prendere ciò che è mio”. Sembra quindi che il giovanotto non voglia assolutamente mollare la presa. Inoltre, cosa forse più interessante, sembra che Bieber abbia abbandonato il pop delle sue precedenti canzonette, per darsi al rap e all’hip-hop, generi forse più vicini al suo stile di vita odierno e magari anche al suo nuovo modo di concepire la vita e la musica. Dopo tutto non ha più 16 anni, e sembra intenzionato a tutti i costi a farcelo sapere.
Intanto però l’opinione pubblica continua a remargli contro. La comunità di Buckland, ad Atlanta, si è rivoltata contro il trasferimento della star in loco, addirittura ha comunicato pubblicamente, su Facebook, la sua contrarietà all’evento: “Come comunità qui a Buckhead, abbiamo lavorato duramente per raggiungere i nostri obiettivi e arrivare dove siamo. Il trasferimento di Justin Bieber ad Atlanta non può che essere un male per i nostri figli, cosi come per la comunità. Non possiamo consentire a un ragazzino di rovinare quello che abbiamo e per cui abbiamo lavorato duro”.
Riuscirà Justin a far fronte a quest’altro duro colpo?
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