Il senso di colpa è una reazione del tutto naturale ad una nostra azione cattiva, immorale, crudele o disonesta, che scompare una volta riconosciute le proprie responsabilità e messe in atto le misure correttive.
Sentirsi in colpa ha una sfumatura positiva quando è un modo per riconoscere il momento in cui si stanno oltrepassando dei limiti, quando diveniamo consapevoli della sofferenza dell’altro, quando siamo portati a metterci in discussione e ad assumerci la nostra responsabilità.
Quando, però, il senso di colpa ci perseguita, è morboso, ci blocca, limitandoci nelle nostre attività quotidiane, occorre elaborarlo e conservarne solo il risvolto positivo, quel senso di responsabilità che apre al cambiamento e ci permette di adattarci al mondo circostante. Per far questo occorre lucidità e consapevolezza. Ecco 10 consigli utili che vi aiuteranno ad ottenerli:
1) Smetto di considerare i miei errori come colpe. La vita, si sa, è fatta di scelte ciascuna delle quali implica una non scelta … chi può pretendere di non sbagliare mai? Sono gli errori commessi che ci consentono di migliorare, a condizione di sapere trarne dei giovamenti. Se li consideriamo colpe, diventano invalicabili;
2) Se realmente ho commesso una colpa, mi sforzo di constatarla, ammetterla e valutarne le dimensioni: chiediamoci se davvero è così grave, sforziamoci di guardare la colpa con lucidità;
3) Se posso riparare alla colpa, m’impegno a farlo immediatamente: prendiamo coscienza della colpa, ammettiamola e ripariamo. E’ un modo per riconciliarsi con sé stessi e con gli altri e trarre insegnamento da quanto è accaduto;
4) Rispetto il mio senso di colpa, un sentimento di assoluta importanza che ci permette di diventare consapevoli dei nostri limiti e aiuta a costruire la nostra moralità, a patto che non ci invada e ci blocchi;
5) Affronto la realtà: i problemi non scompaiono solo perché decidiamo di ignorarli, meglio affrontarli subito;
6) Smetto di minimizzare l’importanza delle mie buone azioni: impariamo ad essere giusti nei nostri riguardi proprio quanto ci teniamo ad esserlo nei confronti degli altri;
7) Smetto di fare considerazioni negative su di me: frasi del tipo “non valgo niente”, “non faccio niente di buono”, vanno abolite! Sono etichette che finiscono per creare un’immagine negativa di noi stessi che, per una sorta di fedeltà ai nostri discorsi, cerchiamo di mantenere e così facendo alimentiamo il senso di colpa;
8) Cerco di distinguere tra colpa e responsabilità: la prima ci rende schiavi dei nostri errori e ci lega indissolubilmente al passato, la seconda ci spinge a cambiare, a guardare al presente ed a imparare continuamente dalla vita;
9) Mi alleno a esprimere i miei reali desideri: dire quello che pensiamo cercando di non ferire gli altri, esprimere i nostri desideri senza impedire agli altri di fare lo stesso, così facendo diminuiranno le cause del senso di colpa;
10) Mi sento autorizzato ogni giorno ad essere quello che sono, nel bene e nel male: questo il miglior modo per liberarsi dal senso di colpa, conoscersi, accettarsi, per meglio conoscere e accettare gli altri; un attività da portare avanti ogni giorno e che di sicuro porterà i suoi frutti.