Autismo: i neonati che evitano il contatto visivo hanno rischi maggiori

Secondo una nuova ricerca, i bambini, che non fissano lo sguardo altrui, possono mostrare i primi segni di autismo,  identificabili già nei primi mesi di vita. Gli scienziati hanno usato la tecnologia “eye-tracking”, per misurare il modo, in cui i neonati guardano e rispondono ai segnali sociali.

I bambini, successivamente diagnosticati autistici, hanno mostrato una tendenza ridotta, nel notare lo sguardo di altre persone, a partire dall’età di due mesi in poi.

Il dottore Ami Klin, direttore del Marcus Autism Centre in Atlanta, ha dichiarato: “Abbiamo trovato un costante calo di attenzione verso lo sguardo degli altri,  negli infanti, dai 2 fino ai 24 mesi, con successiva diagnosi di autismo. Per prima cosa, questi risultati mostrano che ci sono differenze misurabili ed identificabili, già prima dei sei mesi. Ed in secondo luogo, abbiamo osservato un declino della fissazione dello sguardo, nel corso del tempo, piuttosto che una vera e propria assenza”.

L’autismo è un termine generico, che indica una serie di contenitori-alimentari-di-plastica-novici-per-la-salute-dei-bambiniproblemi di sviluppo, che coinvolgono le abilità sociali e comunicative, che possono essere lievi o gravemente invalidanti.

Gli scienziati, i cui risultati appaiono sulla rivista “Nature”, hanno spiegato che quello, che hanno osservato, non era visibile ad occhio nudo, ma misurabile solo e attraverso apparecchiature specializzate.

Prima che riescano a strisciare o a camminare, i bambini esplorano il mondo attentamente, cercando in esso, osservando i volti, i corpi e gli oggetti, così come gli occhi delle persone che li circondano. Il contatto visivo gioca un ruolo fondamentale nelle interazioni sociali e di sviluppo e, come i ricercatori hanno spiegato, sulla base della qualità del contatto visivo, è possibile identificare, precocemente, i neonati a rischio.