Qualcosa è cambiato, tanto per citare il titolo di un famoso film americano. L’inizio del periodo di garanzia televisivo – che va da settembre/ottobre fino a maggio – non è stato certo facile per Mamma Rai, che continua a perde ampie fette di pubblico. Notizia di questi giorni, infatti, è la flessione negativa del 4%, che si traduce in valori assoluti in quasi un milione di spettatori in meno. E la ferita brucia ancora di più se si pensa alla festa di Sky per i suoi 5 milioni di abbonati, che in questi giorni hanno potuto godere di due giornate di “chiaro” dei canali Primafila come ricompensa per la fedeltà dimostrata.
Mentre Sky festeggia, dunque, Rai si interroga, dati alla mano. Sul fronte intrattenimento si segnalano le tante “dipartite” che concorrono non poco alla momentanea battuta d’arresto di Viale Mazzini: fuori Santoro (che di giovedì teneva incollati allo schermo quasi 5 milioni di spettatori), il talent show di Rai 2 Star Academy – che sostituisce il neo-Sky X-Factor- sembra già essere in bilico. Per non parlare poi dell’edizione fallimentare di Miss Italia 2011, della sospensione prematura del nuovo programma di Pino Insegno con candid camera ai danni di vip Me lo dicono tutti e alla cancellazione “a sorpresa” di Passpartout di Philippe Daverio.
Sebbene anche il versante Tg sia problematico (l’unico che tiene in termini di ascolti è il Tg3 di Bianca Berlinguer), con la costante “fuga” di spettatori dal Tg1 di Minzolini verso il Tg La 7 di Mentana, è la fiction a sorprendere di più: i prodotti già andati in onda, infatti, si assestano tutti intorno a risultati di share deludenti per il periodo (Il segreto dell’acqua ha convinto 2.638.000 spettatori in media, con uno share del 10, 27%; Tiberio Mitri – Il campione e la Miss è stato un successo a metà, con 4.131.000 di spettatori e il 15,99% di share). Nemmeno due grandi attori del calibro di Scamarcio (nella prima) e Argentero (nella seconda), insomma, hanno potuto contro un pubblico sempre meno prevedibile.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che mi voglio soffermare: non è arrivato, forse, il momento di concentrarsi sul pubblico? Che sia proprio la “cancellazione” di alcuni programmi storici o seguitissimi a comportare una sempre minore fidelizzazione degli spettatori? Che la Rai stia perdendo non solo ascolti ma anche, e soprattutto, credibilità di azienda e di brand?
Quando inventeranno un loro programma innovativo, senza scopiazzare dall’estero, allora salirà l’audience
Concordo in parte. Comprendo la linea della Rai nel non voler rischiare, specie in un periodo di crisi. D’altro canto è proprio dalla crisi che vengono fuori, di solito, le idee più originali. Il problema sta nell’affidarsi a volti noti per fare successo, come se questo fosse l’unica garanzia. Ancora una volta gli spettatori hanno detto una sacrosanta verità: è la qualità (idee, scrittura) a fare la differenza. Punto.