Il Mambo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) ha installato in questi giorni una mostra collettiva dal titolo “Autoritratti – Iscrizioni del femminile nell’arte italiana contemporanea”, una mostra dedicata al rapporto tra donna e arte negli ultimi decenni del nostro paese.
Da sempre il problema della creatività come esclusività maschile ha fatto nascere seri dibattiti in merito, la mostra in questione non vuole fare un discorso sessista dichiarando “anche le donne sono creative”, ma semplicemente fotografare una situazione, e andare a vedere come la figura dell’artista donna si inserisce in un paesaggio dove teoria e pratica, cultura e politica, sono sempre più connesse.
Sono 42 (più un uomo) le artiste che hanno trovato spazio nella mostra, e che sono state chiamate a sviluppare in forma artistica i nuclei tematici scelti da Emanuela De Cecco, Laura Iamurri, Arabella Natalini, Francesca Pasini, Maria Antonietta Trasforini e dal gruppo di lavoro coordinato da Uliana Zanetti interno al museo.
La mostra è divisa per temi: “A più voci” è la mostra sull’assenza in Italia di un’arte femminista e sulla riflessione che vede nell’uomo (fatto tipico del nostro paese) il detentore dell’eccellenza artistica. Altro tema molto interessante è “(M)others”, una riflessione tra l’essere madre e l’essere altro da noi di tutte le donne che hanno generato la vita.
Bellissima invece la sezione che si chiama “Assassine”, in cui si raccolgono le testimonianze, in forma artistica, di quattro donne criminali.