L’acido folico, assunto nelle prime settimane di gravidanza, potrebbe ridurre il rischio di autismo da parte del bambino.
Lo studio, proveniente dalla Norvegia, è stato coordinato dal dott. Pål Surén del Norwegian Institute of Public Health di Oslo. Non solo il rischio di autismo è ridotto, ma anche i difetti al tubo neurale.
La ricerca si è basata su un campione di 85 mila bambini nati tra il 2002 e il 2008; l’analisi si è concentrata sul consumo di acido folico dalle 4 settimane precedenti alle 8 settimane successive l’ultimo giorno del ciclo mestruale.
Di questi 85mila bambini, a 270 è stato diagnosticata una forma appartenente allo spettro dell’autismo, a 56 invece la sindrome di Asperger.
La differenza di incidenza dell’acido folico si è valutata intorno agli 0.11 punti, nella misura in cui le mamme che avevano consumato più acido folico avevano avuto un’incidenza di autismo pari allo 0.10 %, a differenza di quelle che avevano consumato poco acido folico che hanno invece fatto registrare un’incidenza dello 0.21 %.
La ricerca però ha trovato fondamenti solo nell’ambito dell’autismo, perché per quanto riguarda invece la Sindrome di Asperger, le rilevazioni non sono riconducibili al consumo di acido folico.