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A come Animatrice, B come Baby Sitter, T come Tata: consigli per “l’uso”!

A chi non è mai capitato di cercare una baby sitter o un’animatrice per i propri figli o per i figli dei propri amici?! Avendo alle spalle dieci anni di volontariato, animazione e baby sitting vorrei dare alcuni consigli alle mamme che sono alla ricerca della persona “fidata”.

Iniziate con il ricercare una ragazza chiedendo ai vostri amici se conoscono una persona di fiducia; per l’animazione di feste, invece, rivolgetevi ad un’agenzia seria che non vi dia buca proprio il giorno del compleanno di vostro figlio.

Toglietevi dalla testa di trovare una ragazza laureata, disponibile, automunita e doverle dare solo cinque euro l’ora, neanche una colf prende così poco! Figuriamoci se ha il titolo di studio ed oltre che badare a vostro figlio lo aiuta a studiare e lo va a prendere da scuola.

Trovata la ragazza che vi aggrada siate subito sinceri: parlatele del salario ad ora o mensile e chiedetele la disponibilità per le giornate che vi interessano senza approfittare della sua pazienza con serali estenuanti fino alle tre del mattino.

Pattuite, sin da subito, quanti bimbi deve tenere in modo che il salario si adeguato non solo alle ore lavorative ma anche ai figli da sorvegliare.

Non lasciatele in custodia bambini oltre vostro figlio: le mamme degli amichetti sono le prime a denunciarvi in caso accada qualcosa di grave.

Presentate a vostro figlio la tata con il ruolo più giusto: sminuire il termine baby sitter significa far capire al bambino che si tratta di una persona di poco conto e che può essere presa in giro continuamente.

Evitate mille telefonate durante la giornata! Questo porta confusione nella mente del bambino che con furbizia elude le regole della tata, perché tanto è mamma che decide. Il bambino deve essere giustamente sgridato e coccolato anche dalla baby sitter, dall’animatrice o dalla tata.

La baby sitter non è una mamma! Datele responsabilità consone al suo ruolo e fate in modo che tra voi e i vostri figli ci sia sempre quel momento speciale del bagnetto, della pappa o della sveglia mattutina che si ha solo con i propri genitori.

Se possibile, stipulate un contratto di prestazione occasionale o contratto a chiamata. Col tempo la baby sitter potrebbe ritenere questo lavoro una perdita di tempo soprattutto se ci sono altre cose che non la aggradano.

Quando decidete di interrompere il rapporto di lavoro, fatelo gradatamente in modo che vostro figlio non abbia un trauma e che la baby sitter abbia modo di trovare un’altra attività lavorativa.

Per essere dei buoni genitori e datori di lavoro, tenete a mente: la ragazza che si presenta alla vostra porta può essere vostra figlia da grande, quindi trattatela come tale.

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