Arriva dalla Nuova Zelanda, ha 17 anni e sembra non volersi fermare davanti a nulla. È Lorde, e chi l’ha già sentita cantare sicuramente non la dimenticherà tanto facilmente
Il suo successo è stato travolgente con il suo primo singolo “Royals” e adesso è in arrivo il suo secondo brano “Team” che debutterà venerdì 24 gennaio, in tempo per la sua partecipazione ai Grammy Awards. Il brano è il secondo singolo estratto dal primo album della stella adolescente, “Pure Heroine”, e farà sicuramente tanto parlare di sé anche per il fatto che la sua autrice non sarà una semplice ospite ai Grammy, ma sarà una vera e propria protagonista degli Oscar della musica pop mondiale.
Ebbene si, il suo debutto ai Grammy Awards avverrà in pompa magna, non solo perché Lorde canterà dal vivo, entrando in quella rosa di favoriti che hanno ogni anno la possibilità di esibirsi durante l’evento, ma anche perché gareggia in ben quattro categorie, tra le più ambite della serata: Record of the year (disco dell’anno), Song of the year (canzone dell’anno)e Best pop solo performance (Migliore performance pop da solista)per “Royals” e Best pop vocal album (Miglior album vocale pop) per “Pure Heroine”.
Sono ‘bastate’ queste quattro nomination per trasformare la 17enne, da un’abitante della periferia del Mondo, ad una delle giovanissime donne più influenti degli Stati Uniti, come lo stesso Time tiene a sottolineare nella sua classifica. Ma siamo di fronte ad una nuova Miley Cyrus neozelandese? Ad una versione periferica di Selena Gomes? Niente affatto, Lorde, nata Ella, è più dark, oscura e graffiante, con una grande personalità canora e tanto da dire, esclusivamente attraverso la sua musica.
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