E’ morto Jimmy Fontana, e il mondo della musica italiana è in lutto. Ieri sera a Roma si è spento nella sua abitazione il cantautore, contrabbassista e attore al secolo Enrico Sbriccoli. Avrebbe compiuto a breve 79 anni e conobbe il suo periodo di massimo successo negli anni ’60.
Fontana, noto per il suo grande successo nell’ambito della musica leggera, nasce in realtà come jazzista e anche il suo nome d’arte, Jimmy, fu scelto in omaggio al grande sassofonista Jimmy Giuffre. E così dopo gli inizi nel mondo del jazz, raffinato ma forse un po’ più in ombra rispetto a quello della musica leggera, arrivano gli anni Sessanta e i grandissimi successi: Il mondo e Che sarà su tutti.
Il primo grande successo, Il Mondo, è arrivato nel 1965, e negli stessi anni escono poi La mia serenata, A te e L’amore non è bello (se non è litigarello). Nel 1971 arriva Che sarà, brano che gli apre le porte dell’Europa: infatti la canzone non scala solo le classifiche italaine, ma anche quelle spagnole e quelle apparentemente inaccessibili dell’Inghilterra, con la versione di Josè Feliciano.
La sua etichetta però, la Rca, decise di far cantare il brano a Sanremo dai Ricchi e Poveri; dopo questo smacco Fontana lascia le scene per diverso tempo, fino al periodo a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta.
Le cause della morte non sono al momento note, mentre il figlio Andrea specifica: “Non era malato”.
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