Noi siamo quello che mangiamo, e recentemente i ricercatori stanno affermando che la nostra dieta influenza il nostro modo di dormire.
Uno studio, pubblicato su Appetite, ha individuato delle differenze nella dieta di persone, che hanno dormito per sette/otto ore a notte, comparandoli a chi ha sonnecchiato per cinque ore. Il dormire poco è associato alla pressione alta, al controllo povero del glucosio (che aumenta il rischio di diabete) e all’obesità.
Lo studio in Appetite ha analizzato dei dati dall’Indagine National Health and Nutrition Examination. I ricercatori hanno preso in considerazione anche altri fattori, quali l’obesità, l’attività fisica e il consumo di cibo, trovando queste differenze nella dieta. Essi hanno scoperto che quelli che dormivano normalmente per sette o otto ore avevano una dieta svariata.
Quelli che dormivano di meno (meno di cinque ore) bevevano poca acqua, erano carenti di vitamina C e avevano meno selenio (che si trova nelle noccioline, carne e frutti di mare), ma mangiavano abbondanti quantità di verdure verdi. Il sonno lungo è associato ai carboidrati, alcol e poca colina (che si trova in uova e carne grassa).
I ricercatori hanno concluso che sia quelli, che dormono di più di nove ore, e sia quelli che dormono poco sono influenzati dalla loro dieta, che sia variata o no. Resta comunque incerto sapere come la dieta posso aiutare a dormire.
Uno studio tedesco presentato all’incontro annuale della Society for the Study of Ingestive Behavior, ha mostrato che dopo solo una notte di cattivo riposo, i volontari erano meno energici ma più affamati. I ricercatori hanno affermato che nei volontari erano aumentati i livelli di un ormone che controlla l’appetito.
Così mentre nessuno sa quali cibi possono svegliarti alle 5 di mattina, il consiglio è che bisogna comunque avere una dieta bilanciata e andare a letto ad un’ora ragionevole.
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