Secondo una ricerca delle facoltà di Medicina delle università di Montreal e di Harvard, pubblicata da Pediatrics, la rivista scientifica dell’American Academy of Pediatrics, ci sarebbe una relazione tra esposizione ai pesticidi e sindrome da deficit di attenzione e iperattività infantile (ADHD).
Quanto più elevati sono i livelli residui di pesticidi nelle urine, tanto più aumentano le probabilità che i bambini vengano colpiti dalla sindrome, senza distinzione di sesso o di età. Per ovviare al problema, Maryse F. Bouchard, responsabile dello studio, ha suggerito di acquistare prodotti biologici.
Ma pensarci dopo la nascita del bimbo pare non bastare. Secondo altre tre ricerche uscite nella rivista Environmental Health Perspectives dell’U.S. National Institute of Environmental Health Sciences, già durante il periodo prenatale l’esposizione ai pesticidi avrebbe effetti nocivi sullo sviluppo delle funzioni cognitive dei bambini. Di conseguenza sarebbe opportuno che la donna in gravidanza optasse per frutta e verdura biologica.
Evviva! Per una volta non mi sono sentita inadeguata e in colpa: sono incinta e mangio bio. Ma mi chiedo come possano reagire tutte quelle donne in attesa che utilizzano solo prodotti convenzionali di fronte a studi come questi. Panico? Ansia? Sarebbe doveroso che, a seguito di risultati così allarmanti, i governi provvedessero immediatamente con misure restrittive sull’uso dei pesticidi, piuttosto che responsabilizzare nuovamente le mamme.