La FESMED (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) scende in guerra e decide di scioperare.
E’ infatti confermato lo sciopero di 24 ore che il sindacato ha indetto per il 12 febbraio 2013, che farà chiudere le sale parto e farà rinviare circa 1.100 interventi già programmati.
Lo scopo della protesta è semplice: il personale ospedaliero chiede “la messa in sicurezza dei punti nascita in tutto il territorio nazionale, il contenzioso medico-legale in campo sanitario, avanzando proposte per il suo superamento da adottare immediatamente dopo la formazione del nuovo Governo”, pretendendo a ragione di inserire i detti punti nei programmi elettorali dei candidati, che si contenderanno le poltrone nelle prossime elezioni.
Ovviamente lo sciopero non andrà ad intaccare quelle che sono le prestazioni indispensabili, garantite ai pazienti a norma di legge e di pronto soccorso.
L’attività di stop non riguarderà solamente le sale parto, con il conseguente slittamento degli interventi programmati, ma anche tutte le attività dei consultori familiari e degli ambulatori ostetrici del territorio che appenderanno gli strumenti al chiodo per un giorno, senza effettuare nessun tipo di esame di routine.
La protesta, pacifica e pianificata, potrebbe portare all’attenzione politica dei problemi che non sempre vengono messi in evidenza, ma che possono avere lunghi e pericolosi strascichi.
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